Rotìferi
sm. pl. [sec. XVIII; dal latino rota, ruota+-fero]. Classe (Rotifera) di Aschelminti che presentano tegumento costituito da un'epidermide sinciziale e numero di cellule tendenzialmente costante (eutelia) per ciascuna specie. Annovera circa 2000 specie tutte molto piccole (non superano in genere mezzo millimetro di lunghezza) dal corpo cilindrico, allungato o sacciforme, in cui si distinguono un capo, un collo e un tronco, quest'ultimo terminante con un piede, detto anche coda, fornito di una-quattro “dita” dotate di ghiandole adesive; le dita mancano nelle specie sessili. Sul capo è impiantata una caratteristica corona di ciglia il cui battito la fa somigliare a una ruota in movimento, da cui la classe prende nome; la corona di ciglia è di forma molto variabile nei diversi gruppi, talvolta divisa in due anelli, uno preorale (troco) e uno postorale (cingolo); il troco può essere pure duplice e retrattile. Le corone ciliate costituiscono un apparato di presa dell'alimento nei Rotiferi sessili e di nuoto in quelli liberi. Sul capo sono presenti anche l'organo retrocerebrale, a funzione adesiva, e talvolta un rostro, ricco di setole sensorie. Il corpo è rivestito da una cuticola proteica che può presentare anulazioni o essere ricoperta da placche tubercolate, spinose o solcate, che nel loro complesso costituiscono la cosiddetta lorica; la forma di questa può variare, nella stessa specie, in rapporto alla stagione, dando luogo al fenomeno noto come ciclomorfosi; alcune specie vivono in tubi gelatinosi, prodotti dall'epidermide e dalle ghiandole pedali, che a volte inglobano materiali estranei. La muscolatura del corpo è organizzata in fasci circolari esterni e longitudinali interni, che agendo sui liquidi della cavità interna e in antagonismo fra loro determinano l'allungamento e l'accorciamento del corpo, in particolare la retrazione del capo e del piede o delle singole parti di questi. La cavità interna è uno pseudocele alquanto ampio. L'apparato digerente, costituito da bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino, termina quasi sempre in una cloaca, nella quale si versano anche i prodotti dell'escrezione e le uova. Caratteristico dei Rotiferi è un apparato faringeo, detto mastax, costituito da sette pezzi (trofi), uno impari e sei appaiati, sclerificati e di varia forma, che nel loro insieme costituiscono un apparato di presa o di triturazione degli alimenti. L'apparato escretore, che svolge anche una spiccata funzione osmoregolatrice, consta di due protonefridi i cui dotti confluiscono in una vescica urinaria o nella cloaca. Il sistema nervoso è formato da un ganglio cerebrale, posto dorsalmente al faringe, dal quale si dipartono nervi per gli organi del capo e del tronco, e da due ulteriori gangli posti nel tronco. Al sistema nervoso sono connessi organi di senso tattile, quali setole, stiletti e papille, particolarmente abbondanti nella regione del capo e forse derivati da elementi specializzati della corona di ciglia primitiva, fossette chemorecettrici e, nelle forme planctoniche, ocelli e occhi organizzati semplicemente. I Rotiferi, sul tronco, possiedono anche un'antenna dorsale mobile e dotata all'apice di un ciuffo di setole sensorie. I sessi sono sempre separati, con dimorfismo sessuale accentuato: i maschi, assenti in alcuni gruppi, sono in genere molto più piccoli delle femmine e mostrano regressione della maggior parte degli organi; inoltre compaiono solo in determinati periodi dell'anno; in alcuni gruppi possiedono un organo copulatore, ma raramente la fecondazione è per immissione degli spermi nella cloaca femminile; più spesso è ipodermica, cioè gli spermi vengono iniettati direttamente nello pseudocele della femmina attraverso la parete del corpo; alcuni maschi producono spermatofore. L'apparato femminile presenta ovario e vitellario, spesso uniti a formare un germovitellario. In alcune specie la riproduzione è esclusivamente anfigonica, in altre esclusivamente partenogenetica e in altre ancora è eterogonica, con ciclicità mono-, bi-, pluriannuale o senza regolare ciclicità. Le uova sono rilasciate nell'ambiente o attaccate al substrato o, talvolta, trattenute nel corpo materno (ovoviviparità). Lo sviluppo è diretto, tranne nelle forme sessili, che possiedono uno stadio larvale planctonico; le femmine raggiungono la maturità sessuale in pochi giorni; i maschi, dove presenti, sono atti alla fecondazione già alla schiusa. I Rotiferi sono presenti in ambienti acquatici di natura molto varia, dalle acque salate o salmastre alle acque dolci lacustri, stagnanti, anche temporanee, alle acque termali, con temperature di 50 ºC, e nei laghetti montani e polari, che ghiacciano per buona parte dell'anno; alcuni vivono fra la vegetazione di ambienti umidi, come muschi e licheni; quelli di acque temporanee sono in grado di sopravvivere per lunghi periodi (anche alcuni anni) all'asciutto in condizioni di vita latente, estremamente disidratati, ma senza formare, salvo eccezioni, involucri protettivi. Pochi sono parassiti esterni o interni di organismi animali o vegetali (alghe). I Rotiferi vengono suddivisi negli ordini Seisonidei, Bdelloidei, Monogononti.