Rogers, Will
nome d'arte dell'attore statunitense William Penn Adair Rogers (Oolagah, Oklahoma, 1879-Point Barrow, Alaska, 1935). Personaggio tra i più popolari in America, dove la sua morte, avvenuta in seguito a un incidente aereo, costituì un lutto nazionale, Rogers, che aveva sangue indiano nelle vene, cominciò come cowboy nel Texas e in Argentina. Fu in Sudafrica che passò al mondo dello spettacolo esibendosi con un numero di lazo, che gli procurò successo anche a New York nel 1904. Lanciato definitivamente dalle Ziegfield Follies, apparve sullo schermo dal 1918. Spesso autore delle didascalie dei propri film, vi trasferì (Photoplay, 1921) il suo temperamento di polemista bonario ma tenace, specie parodiando Hollywood e i suoi divi (come nei due cortometraggi comici Uncensored Movies, 1923, e Big Moments from Little Pictures, 1924) e affrontando anche la caricatura politica (A Texas Steer, 1927, lett. Un manzo texano). Col parlato accrebbe la sua popolarità in Zio Sam si diverte (1929) sulla figura di un nuovo ricco, Un americano alla corte di Re Artù (1931) da M. Twain del quale attualizzava il discorso, Il giudice (1934) e soprattutto La vita comincia a 40 anni (1935) che fu purtroppo il suo ironico, ammirevole congedo. Dal 1926 Rogers scriveva un commento umoristico ai fatti del giorno su un quotidiano popolare. Fu autore anche di alcuni libri di frizzante satira politica (Rogerisms, ecc.) e di un'autobiografia pubblicata postuma. Nel 1952 gli fu dedicata The Story of Will Rogers, film interpretato dal figlio.