Ray, Nicholas

pseudonimo del regista cinematografico statunitense Raymond N. Kienzle (Galesville, Wisconsin, 1911-Poughkeepsie, New York, 1979). Dopo un'attività teatrale, radiofonica e televisiva, esordì a Hollywood (1947) con La donna del bandito, che già esprimeva l'irrequietezza adolescenziale, l'angoscia notturna, il pathos della sconfitta, poi ricorrenti nei suoi film (I bassifondi di San Francisco, 1949; Il diritto di uccidere, 1950; La vera storia di Jess il bandito, 1956; Il paradiso dei barbari, 1958; Il dominatore di Chicago, 1958). Ma le due opere che gli diedero la fama furono il westernJohnny Guitar (1953) e l'esemplare ritratto esistenziale Gioventù bruciata (1955), con J. Dean “ribelle senza una causa”. L'insuccesso dei kolossalIl re dei re (1961) e 55 giorni a Pechino (1963) provocò una lunga eclisse, dalla quale riemerse con un tentativo sperimentale di inchiesta in un campus universitario (We Can't Go Home Again, 1972) e con alcune partecipazioni come attore. Dopo essere apparso in L'amico americano (1977) di Wim Wenders, compose con lo stesso regista il film-testamento sulla propria morte per cancro (Nick's Film, 1979-80).

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