Randóne, Salvo
attore italiano (Siracusa 1906-Roma 1991). Sulle scene dal 1926, s'impose negli anni Quaranta recitando Il lutto s'addice a Elettra di O'Neill. Attore inquieto e nervoso, ha impersonato tra l'altro con memorabili risultati Iago e Timone d'Atene, Malvolio ed Edipo, Filottete e Oreste ed è stato soprattutto uno straordinario interprete dei più torbidi drammi di Betti e del teatro di Pirandello (Enrico IV, Il piacere dell'onestà, Tutto per bene). Ha sempre alternato la conduzione di una propria compagnia a occasionali partecipazioni in teatri stabili e in spettacoli d'eccezione. Si è affermato anche tra i più forti caratteristi di cinema grazie a E. Petri, che gli affidò ruoli di primo piano in L'assassino (1961) e I giorni contati (1962) e incisive apparizioni, da La decima vittima (1965) a La proprietà non è più un furto (1973). Tra i film diretti da altri registi, spiccano di F. RosiSalvatore Giuliano (1962) e Le mani sulla città, Il processo di Verona di C. Lizzani e La parmigiana di A. Pietrangeli nel 1963, l'episodio felliniano Toby Dammit in Tre passi nel delirio (1968), La colonna infame di Nelo Risi (1973).