Lizzani, Carlo
regista cinematografico italiano (Roma 1922-2013). Critico e saggista (autore fra l'altro di una Storia del cinema italiano, 1953, 1961 e 1979), sceneggiatore di Vergano, De Santis, Rossellini e Lattuada nel periodo neorealista, esordì col documentario Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato (1950) e col film Achtung! Banditi! (1951). Tra i film da lui diretti vanno ricordati: Cronache di poveri amanti (1954), Il processo di Verona (1963), Banditi a Milano (1968), Crazy Joe (1973), Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), Fontamara (1980), La casa del tappeto giallo (1983), Nucleo Zero (1984), da un romanzo di Luce d'Eramo, Mamma Ebe (1985), Caro Gorbaciov (1988), oltre agli sceneggiati televisivi Un'isola (1986) e La trappola (1989). Dal 1979 al 1982 diresse la Mostra cinematografica di Venezia. Nel 1991 in Barocco di C. Sestieri interpretò il pittoresco ruolo di uno scrittore vanesio; nello stesso anno diresse Cattiva, film d'epoca ambientato nella Svizzera d'inizio Novecento, seguito nel 1995 da Celluloide, pellicola che rievoca le vicende della realizzazione di Roma città aperta e i rapporti tra Rossellini e S. Amidei. Nel 1998 pubblicò la raccolta di suoi scritti di vario genere, Attraverso il Novecento, in cui trovano posto anche interessanti aneddoti sul mondo del cinema neoralista italiano. Nel 2007 scrisse la sua autobiografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve e presentò alla Mostra del cinema di Venezia Hotel Meina.
Carlo Lizzani (a destra, nella foto) sul set di Mamma Ebe (1985).
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