Rajzman, Julij Jakovlevič
regista cinematografico russo (Mosca 1903-1994). Assistente di Protazanov, esordì nel 1927 e ottenne risultati di rilievo con l'espressionistico La galera (1928) e il semidocumentaristico La terra ha sete (1929; sonorizzato nel 1931) che influenzò K. Vidor. Dopo Gli aviatori (1935), iniziando una lunga collaborazione con lo sceneggiatore E. Gabrilovič, diede il suo film più bello: L'ultima notte (1937), ossia la Rivoluzione d'Ottobre vista attraverso la psicologia e un dramma d'amore. Diresse Terre dissodate (1940) da Šolochov, il vibrante Mašenka (1942), Cielo di Mosca (1944) e alcuni documentari di guerra, mentre Un treno va in Oriente (1948), uscito anche in Italia, Rajnis (1949), biografia del poeta lituano, e Il cavaliere della stella d'oro (1951) risentono delle “verniciature” ottimistiche di quel periodo. Tornò alla problematicità con Lezione di vita (1955), d'ambiente colcosiano, con Il comunista ovvero Il racconto di mia madre (1958), evocazione dei tempi rivoluzionari, ma soprattutto con E se fosse amore? (1962), sul tema della coppia, e con Il tuo contemporaneo ovvero Tempo di prova e di speranza (1968), dove con drammatica tensione si è occupato degli intellettuali. Del 1973 è Visita di cortesia, del 1978 Una donna strana, del 1982 Vita privata, sul negativo bilancio esistenziale di un dirigente giunto alla pensione, del 1984 Vrenya Zhelanii.