Raibolini, Francésco, detto il Frància
pittore e orafo italiano (Bologna ca. 1450-1517). Scarsa è la documentazione della sua iniziale attività di orafo (due paci di argento niellato alla Pinacoteca di Bologna), per la quale dovette certo guardare all'arte fiorentina del suo tempo, mentre più ampie sono le testimonianze pittoriche autografe o prodotte dalla sua fiorente scuola, cui appartennero i figli Giulio (1487-1540) e Giacomo (m. 1557). I primi dipinti del Raibolini, anteriori al 1490, risentono dell'attività bolognese di Ercole de' Roberti e di Lorenzo Costa (Crocifissione, Bologna, Museo Civico); in seguito il Francia stabilizzò la sua copiosa produzione in pale devozionali di destinazione provinciale, che traducono in composizioni semplici e serene il classicismo fiorentino (Pala Felicini, 1494, e Adorazione del Bambino, 1499, Bologna, Pinacoteca Nazionale; Madonna con Bambino e Santi per la Cappella Bentivoglio in S. Giacomo Maggiore, 1499; decorazione a fresco nell'Oratorio di S. Cecilia, 1506). Secondo il Vasari fu particolarmente eccellente come incisore di coni per le medaglie e sarebbe stato a capo della zecca di Bologna sotto Giovanni II Bentivoglio. Eseguì sicuramente i coni per le monete di Giulio II a Bologna, soprattutto quelle col ritratto del papa.