Payró, Roberto Jorge
narratore e autore teatrale argentino (Mercedes, Buenos Aires, 1867-Buenos Aires 1928). Giornalista famoso, più volte imprigionato per le sue idee socialiste, dal 1892 fu redattore de La Nación. Inviato dal giornale in Europa (1907), visse a Barcellona e poi in Belgio, dove fu corrispondente di guerra durante la prima guerra mondiale. Tornò in patria soltanto nel 1923. Acuto osservatore in felici libri di reportages (La Australia argentina, 1898), drammaturgo di una certa originalità (Canción trágica, 1902, Canzone tragica; Vivir quiero conmigo, 1923, Voglio vivere con me stesso; Fuego en el rastrojo, 1925, Fuoco alle stoppie; Alegría, postumo, 1936), autore di articoli di critica letteraria (raccolti in Al azar de las lecturas, postumo, 1968, Letture a casaccio), Payró fu soprattutto narratore. Coltivò le opere storiche (El capitán Vergara, 1925, Il capitano Vergara; El mar dulce, 1927, Il mare dolce; Chamizo, postumo, 1930, Tizzone), scrisse ottimi racconti di taglio naturalistico e di penetrante umorismo (Pago Chico, 1908; Nuevos cuentos de Pago Chico, postumi, 1929, Nuovi racconti di Pago Chico, su aspetti e personaggi della vita di provincia; Violines y toneles, 1908, Violini e botti; Cuentos del otro barrio, postumi, 1930, Racconti dell'altro quartiere), ma eccelse nei romanzi di carattere picaresco, che si impongono per il vigoroso realismo dell'ambientazione: El casamiento de Laucha (1906; Il matrimonio di Laucha), storia di un avventuriero vittima della debolezza del proprio carattere, ambientata in un'Argentina semirurale e semimoderna, e Divertidas aventuras del nieto de Juan Moreira (1910; Le divertenti avventure del nipote di Juan Moreira), unanimemente giudicato il suo capolavoro, racconto della vita di un arrivista senza scrupoli, assunto a emblema dei vizi e delle qualità degli Argentini, che prima corrompe le coscienze di un piccolo centro di provincia, quindi continua la sua azione nella babelica Buenos Aires.