Pavìa (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima, 77 m s.m., 62,86 km², 70.207 ab. secondo una stima del 2007 (pavesi), patrono: san Siro (9 dicembre).
Pavia. Il Ticino attraversato dal Ponte Coperto, ricostruito nelle forme originarie dopo la distruzione avvenuta durante la II guerra mondiale.
De Agostini Picture Library/C. Baraggi
Pavia. La facciata romanica della basilica di S. Michele.
De Agostini Picture Library/G. Cigolini
Pavia. Il cortile del castello visconteo, con una delle torri angolari.
De Agostini Picture Library/A. Dagli Orti
Generalità
Città della Lombardia, situata nella Pianura Padana, attraversata dal fiume Ticino poco a monte della sua confluenza nel Po e compresa, con il suo territorio, nel Parco della Valle del Ticino. Il nucleo urbano originario, corrispondente alla romana Ticinum, è tuttora facilmente rintracciabile nella struttura a scacchiera impostata sui due principali assi viari del decumanus, il cui tracciato è seguito dai corsi Cavour e Mazzini, e del cardo , l'attuale Strada Nuova. "Per la pianta della città vedi il lemma del 14° volume." "Vedi pianta della città vol.17, pag. 1" La città fu chiusa nel sec. III entro una prima cinta muraria e, nel sec. X, entro una seconda, che comprendeva anche i quartieri sorti nel frattempo a E, a W e a S; oltre il fiume si sviluppò poi un nuovo nucleo abitato, Borgo Ticino. Nel sec. XIII un ulteriore ampliamento murario inglobò i borghi sorti a N e a E; tale cerchia poligonale fu poi ricalcata nel suo tracciato dai bastioni spagnoli (1530), la cui demolizione (inizio sec. XX) consentì l'apertura dei viali di circonvallazione della Libertà, Battisti, Sauro, Gorizia e Resistenza. Il moderno sviluppo della città è riconducibile alla seconda metà dell'Ottocento, con le prime localizzazioni industriali, richiamate dalla ferrovia, e con l'esplosione demografica della circostante area rurale. Nel Novecento il tessuto urbanistico fu interessato da ampi interventi nel centro storico e da una cospicua espansione residenziale, con la realizzazione di moderni quartieri tra cui la città-giardino. Gli insediamenti industriali e artigianali sono localizzati soprattutto lungo la ferrovia Milano-Genova, l'asse viario Pavia-Cremona e la statale Vigentina. La città ospita una tra le più antiche università italiane ed è sede vescovile.
Storia
Di origine ligure, fu chiamata Ticinum dai Romani che la conquistarono con la Gallia Cisalpina nel sec. II a. C. Raggiunta nel sec. I a. C. dalla via Emilia, divenne importante municipio. Devastata da Attila (452) e da Odoacre (476), fu con Teodorico una delle sedi principali del regno ostrogoto, insieme a Ravenna e Verona. Nel 572, dopo tre anni di assedio, fu conquistata dai Longobardi di Alboino, i cui successori la scelsero a propria dimora, tranne che per un breve periodo alla fine del sec. VI, quando la sede fu trasferita a Milano e a Monza. A Pavia nel 643 venne emanato il celebre Editto di Rotari. La città, che intorno al sec. VIII prese il nome di Papia, rimase la sede del Regno Italico anche durante il dominio carolingio, dopo la vittoria di Carlo Magno contro Desiderio (774). Vi furono incoronati vari re, fra cui Berengario ed Enrico II di Sassonia; contro questo nel 1004 la città si ribellò e, alla sua morte (1024), i pavesi distrussero alle fondamenta il Palazzo Regio. Costituitasi in libero comune, per l'eterna rivalità con Milano prese le parti dell'imperatore Federico Barbarossa, che nel duomo di San Michele si fece incoronare re d'Italia (1155); ottenuti perciò ampi privilegi, Pavia ampliò il suo territorio fino a comprendere la Lomellina e l'Oltrepò (1164). Nel sec. XIII fu a lungo contesa tra la famiglia guelfa dei Langosco e quella ghibellina dei Beccaria. Nel 1359 i Visconti la conquistarono definitivamente e nel 1396 Gian Galeazzo fu nominato conte di Pavia. Passata nel 1447 a Francesco Sforza, rimase ostile a Milano. Nel 1525 fu assediata da Francesco I, che il 24 febbraio fu fatto prigioniero nel corso della battaglia di Pavia. Dopo il saccheggio delle truppe francesi del maresciallo Lautrec (1527), la città rimase per quasi due secoli sotto il dominio degli spagnoli. Possesso dell'Austria nel 1714, occupata dai francesi nel 1796, per essersi sollevata subì una dura repressione da parte delle truppe napoleoniche.
Arte
I principali monumenti appartengono al periodo romanico. La basilica di San Michele (sec. XII, ma in seguito restaurata) fu eretta su un edificio di fondazione longobarda, nel quale si svolgevano le cerimonie di incoronazione dei sovrani del Regno Italico. Splendido esempio di romanico lombardo, ha la facciata a capanna in pietra arenaria tripartita da lesene e abbellita da sculture e rilievi ornamentali, bifore e tre portali riccamente scolpiti; l'interno è a tre navate con matronei. La chiesa romanica di San Pietro in Ciel d'Oro (1117-32), un tempo parte di un monastero agostiniano, custodisce l'arca gotica (1362) di Sant'Agostino e le tombe di Severino Boezio e di Liutprando; la basilica di San Teodoro è uno degli edifici romanici pavesi dai tratti più armoniosi (sec. XII, ma restaurata tra i sec. XIX e XX), interamente rivestito in laterizi, con il portale in pietra; la chiesa di San Lanfranco, facente parte del cenobio omonimo fondato nel sec. XI dai monaci vallombrosani, conserva l'arca del santo scolpita dall'Amadeo (1498). Romanici sono pure il Broletto (sec. XII, con aggiunte del secolo successivo e loggiato del 1563) e il palazzo Belcredi. Il duomo, dedicato a San Siro, è una delle maggiori opere del rinascimento lombardo e fu iniziato nel 1488 su progetto dell'Amadeo; alla sua costruzione collaborarono anche Bramante, Leonardo e Francesco di Giorgio Martini. A fianco si innalzava la possente Torre Civica, che crollò improvvisamente nel 1989. Il castello visconteo, imponente ed elegante edificio quadrilatero eretto da Galeazzo II Visconti (1360-65), fu completato e abbellito dal figlio Gian Galeazzo. Cinquecenteschi sono il porticato Palazzo Vescovile (1560-91) e i collegi Borromeo (1561) e Ghislieri (1567), destinati a ospitare studenti universitari e costruiti su progetto di P. Tibaldi. Il palazzo dell'Università (sec. XV) fu trasformato in forme neoclassiche dal Piermarini e ampliato da Leopold Pollack. Il ponte coperto, emblema della città, collega il centro storico al quartiere di Borgo Ticino; bombardato nel 1944, fu ricostruito nel 1951 sul luogo dell'originario, di cui rimangono i ruderi (sec. XIV).
Musei
I Musei Civici, ospitati nel castello visconteo, includono la sezione archeologica e preromanica, quella delle stampe e la pinacoteca (opere del Foppa, del Bergognone, del Boltraffio, del Morazzone, di Antonello da Messina e di Carlo Crivelli). Nel palazzo dell'Università ha sede il Museo per la Storia dell'Università di Pavia, mentre nel palazzo Botta è il piccolo Museo della Farmacia.
Cultura: istituti culturali
Fondata come studium generale nel 1361 per intercessione di Galeazzo II Visconti, l'Università di Pavia si segnalò nei sec. XV-XVI per la prestigiosa scuola giuridica e letteraria, ma fu soprattutto durante la dominazione austriaca e francese che raggiunse fama mondiale per la medicina e le scienze fisiche, matematiche e naturali. Vi insegnarono A. Volta, L. Spallanzani, A. Scarpa, L. Mascheroni, V. Monti, U. Foscolo e G. D. Romagnosi e, nel campo della medicina, studiosi illustri (C. Forlanini, E. Porro, C. Golgi) diedero impulso a nuovi indirizzi scientifici. La Biblioteca dell'Università, fondata da Maria Teresa d'Austria nel 1757 e aperta al pubblico nel 1772, possiede ca. 400.000 volumi, oltre a manoscritti, incunaboli e periodici. Presso l'Università di Pavia è stato istituito nel 1972 il “Fondo manoscritti di autori moderni e contemporanei”, una delle più consistenti raccolte di autografi, bozze e carteggi di scrittori italiani dei sec. XIX-XX, per documentare la genesi delle opere e i percorsi di scrittura degli autori del Novecento, allargatasi anche ad autori dell'Ottocento tra cui Foscolo.
Economia
Polo industriale di notevole rilievo, Pavia conta su una rete di piccole e medie imprese attive nei settori metalmeccanico (motori, caldaie e macchine da cucire e utensili), poligrafico-editoriale, chimico (gas industriali), alimentare (pasta, riso, latticini e dolci) e della lavorazione delle materie plastiche. Il settore sanitario si avvale di un prestigioso polo ospedaliero e di istituti per la ricerca scientifica all'avanguardia. L'agricoltura produce soprattutto riso, cereali, ortaggi e barbabietole da zucchero; sono praticati inoltre l'allevamento avicolo e la pioppicoltura. Il ricco patrimonio storico e artistico attira un notevole flusso turistico.
Curiosità
Nella città si svolgono il Raid Motonautico Internazionale Pavia-Venezia e la Processione della Madonna della Stella a Borgo Ticino, con sfilata di imbarcazioni sul fiume (entrambi a maggio-giugno), l'Autunno Pavese, mostra-mercato enogastronomica e del settore agricolo e zootecnico (settembre) e Pavia Antiquaria (novembre).La città diede i natali all'architetto e scultore Giovanni Antonio Amadeo (1447-1522), al medico, filosofo e matematico Gerolamo Cardano (1501-1576), al patriota Benedetto Cairoli (1825-1889) e al pittore Tranquillo Cremona (1837-1878).
Per la geografia
F. Biancoli, A. Annovazzi, Pavia e la sua provincia, Pavia, 1952; A. Pecora, La provincia di Pavia. Saggio di geografia antropica, Roma, 1954; G. Mazza, M. Merlo, Guida della Provincia di Pavia. Itinerari turistico-economici, Pavia, 1967; G. Campos Venuti, F. Oliva (a cura di), Urbanistica alternativa a Pavia, Venezia, 1978.
Per la storia
A. Annovazzi, F. Biancoli, Pavia e la sua provincia, Pavia, 1952; P. Vaccari, Pavia nell'alto Medioevo e nell'età comunale, Pavia, 1956; G. Aleati, La popolazione di Pavia durante il dominio spagnolo, Milano, 1957; M. Merlo, Una città chiamata Pavia, Pavia, 1974; M. Milani, Storia di Pavia, Milano, 1985.
Per l'arte
R. Bossaglia, Torri civili del Medioevo pavese, in “Arte Lombarda”, IV, 1959; F. Fagnani, La piazza grande di Pavia, in “Boll. Soc. pavese di Storia patria”, XIII, 1961; M. De Micheli, A. Ghinzani, Artisti realisti nelle campagne pavesi, Milano, 1984; F. Gianani, O. Modesti, Il duomo di Pavia, Pavia, 1989.