Pansa, Giampàolo
giornalista e scrittore italiano (Casale Monferrato, Alessandria, 1935- Roma 12 gennaio 2020). Laureato in scienze politiche, ha intrapreso la carriera di giornalista alla Stampa di Torino, passando poi al Giorno, al Corriere della Sera e a Panorama. Tra i fondatori del quotidiano La Repubblica (1975), ne è stato il vicedirettore fino al 1991, quando ha ricevuto l'incarico di condirettore del settimanale L'Espresso. A questa attività cronistica ha presto affiancato quella di scrittore e analista, con una serie di saggi sulle vicende italiane dalla seconda guerra mondiale in poi: Guerra partigiana fra Genova e il Po (1967), Comprati e venduti (1977), Storie italiane di violenza e terrorismo (1980). La confusa situazione politica della vita nazionale è crudamente e impietosamente rappresentata in libri come Viaggio tra i comunisti italiani (1982), Il gladio e l’alloro (1991), Il regime (1991), I bugiardi (1992). Con il romanzo sulla Resistenza Ma l’amore no (1994) Pansa ha esordito in narrativa, mostrando una predilezione per l'intreccio fra storie private e travagli politici; proseguendo lungo la medesima linea, ha sviluppato negli anni successivi questa nuova vocazione al racconto con I nostri giorni proibiti (1996) e Il bambino che guardava le donne (1999). Dopo Romanzo di un ingenuo (2000), rievocazione di eventi dal primo Novecento alla fine del secolo, ha descritto in Le notti dei fuochi (2001) una vicenda ambientata durante il “biennio rosso” del 1919-1920 nella Pianura Padana. Sempre ambientato durante la seconda guerra mondiale è I figli dell'aquila (2002), che racconta storie di ragazzi della Repubblica Sociale Italiana. Nel 2003 ha pubblicato Il sangue dei vinti, racconto sulle vendette dei partigiani nel Nord Italia, dopo la fine della guerra; nel 2004 Prigionieri del silenzio; nel 2005 Sconosciuto 1945; nel 2006 ; nel 2007 I gendarmi della memoria; nel 2008 I tre inverni della paura; nel 2010 ; nel 2011 Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri; nel 2015 La destra siamo noi. Controstoria da Scelba a Salvini; nel 2019 Quel fascista di Pansa e Il dittatore. Matteo Salvini: ritratto irriverente di un seduttore autoritario.