Pamphili
nobile famiglia romana originaria di Gubbio le cui prime notizie sicure risalgono a Jacopo e Francesco, fatti conti nel 1461 da Federico III d'Asburgo. Trasferitasi a Roma con Antonio (sec. XV), la casata raggiunse il suo massimo splendore alla metà del sec. XVII quando ottenne il titolo principesco e uno dei suoi membri, Giovanni Battista, salì al soglio pontificio con il nome di Innocenzo X. Tra i suoi rappresentanti più notevoli: Olimpia Maidalchini (Viterbo 1594-San Martino al Cimino 1657), vedova di Paolo Nini, sposò Pamfilio, fratello di papa Innocenzo X; ambiziosa e avidissima, esercitò larga influenza sul pontefice accrescendo smisuratamente le proprie ricchezze e attirandosi l'odio popolare; alla morte di Innocenzo X fu costretta da Alessandro VII a ritirarsi a Orvieto. Il suo nome resta legato alle splendide collezioni di arte che raccolse nel palazzo Pamphili in piazza Navona e che poi passarono a formare il nucleo fondamentale dell'attuale Galleria Doria Pamphili. Camillo (Napoli 1622-Roma 1666), figlio di Pamfilio e di Olimpia, fu nominato generale della Chiesa, poi capo della flotta e infine cardinale nipote (1644), ma nel 1647 rinunciò alla porpora per sposare Olimpia Aldobrandini vedova di Paolo Borghese e assicurare così la discendenza alla casata. La famiglia si estinse nel 1760 e il nome e i beni dei Pamphili passarono ai Doria Landi.