Aldobrandini
famiglia nobile che annovera numerosi uomini politici ed ecclesiastici, tra i quali anche papa Clemente VIII. Di origine fiorentina, durante il Medioevo la famiglia si divise nei tre rami dei Bellincioni (vari magistrati della Repubblica Fiorentina), dei di Lippo (derivati forse dai Bellincioni) e dei di Madonna (trasferitisi a Roma nel Cinquecento); quest'ultimo ramo, il principale, ha dato, oltre al papa Clemente VIII (per il quale il ramo si chiama anche “del Papa”), i più celebri membri della famiglia. Le ingenti ricchezze del ramo romano passarono dall'erede unica Olimpia, nipote del cardinale Ippolito, ai Pamphili e poi ai Borghese, verso la metà del Seicento. Tra i rappresentanti più illustri ricordiamo Silvestro che, costretto all'esilio per aver avversato i Medici, si trasferì a Roma, dove ebbe inizio la fortuna della famiglia. Dei suoi figli, Ippolito fu eletto papa col nome di Clemente VIII, Giovanni (Firenze ca. 1525-Roma 1573) fu governatore di Imola, vescovo e poi cardinale, e Tommaso (1540-1572), fu prelato e umanista (segretario dei brevi di Pio V, traduttore di Laerzio e autore di uno scritto sulla fisica aristotelica). Quattro nipoti di Clemente VIII si distinsero particolarmente: Giovanfrancesco, Pietro (Roma 1572-1621), che fu cardinale, arcivescovo di Ravenna, negoziò l'acquisto di Ferrara alla Santa Sede e favorì la pace tra Enrico IV di Francia e Carlo Emanuele di Savoia, Ippolito (1592-1638), cardinale, e infine Cinzio (Sinigaglia 1560-Roma 1610), che, figlio di una sorella del papa, assunse il cognome dello zio; protesse Tasso, che gli dedicò la Gerusalemme conquistata e il Delle imprese e gli lasciò in eredità i propri scritti. L'ultimo a portare il cognome Aldobrandini fu il figlio del principe Francesco Borghese, Camillo (1816-1902), figura preminente nella politica romana dal 1846 al 1848. È ricordato anche un Alessandro (Firenze 1667-Ferrara 1734), diplomatico pontificio e cardinale.