Paleòloghi o Paleòlogi
IndiceStoria
Di famiglia bizantina appartenenti alla grande nobiltà, i Paleologhi cominciarono ad affermarsi verso la fine del sec. XI, appoggiando l'avvento all'impero di Alessio I Comneno (1081) e da allora in poi diedero all'impero numerosi capi militari e uomini di Stato. Nel 1258 Michele VIII Paleologo usurpò il trono di Nicea a danno del giovane Giovanni IV Lascaris e nel 1261 riconquistò Costantinopoli, ponendo fine all'Impero latino. Quella dei Paleologhi fu l'ultima dinastia imperiale bizantina: essa regnò dal 1261 al 1453 con Michele VIII (1261-82), Andronico II (1282-1328; associato con Michele IX, 1295-1320), Andronico III (1328-41), Giovanni V (1341-91; contemporaneamente Giovanni VI Cantacuzeno, 1347-55, Matteo Cantacuzeno, 1354-57, Andronico IV Paleologo, 1376-79, e Giovanni VII Paleologo, 1390), Manuele II (1391-1425; associato con Giovanni VII, 1399-1402), Giovanni VIII (1421-48), Costantino XI (1443-53). L'età dei Paleologhi fu quella del tramonto e della caduta dell'Impero bizantino, sempre più isolato dall'Occidente ed esposto alla progressiva conquista dei Turchi Ottomani. L'ultimo imperatore, Costantino XI, morì combattendo per le vie di Costantinopoli occupata da Maometto II (maggio 1453). Un ramo dei Paleologhi tenne Mistra (Morea) dal 1386 al 1460. Un altro ramo, per il matrimonio di Violante (Irene), figlia di Guglielmo di Monferrato, con l'imperatore Andronico II, ebbe il marchesato di Monferrato dal 1306 al 1533. Il primo Paleologo di Monferrato fu Teodoro I (1306-38). Giovanni I, l'ultimo degli Aleramici di Monferrato, quando morì (1305) lasciò erede la sorella Violante che destinò il marchesato al figlio Teodoro; giunto in Italia, dovette difendere i propri diritti con le armi contro Manfredo IV degli Aleramici di Saluzzo. Vinse e ottenne il riconoscimento dall'imperatore Enrico VII (1310). I Paleologhi furono continuamente in lotta coi potenti vicini (Savoia, Acaia, Saluzzo, Visconti, a cui spesso si unirono gli Angiò). Quando morì Giangiorgio (1533) senza eredi diretti, il feudo fu assegnato da Carlo V a Federico II Gonzaga, marchese di Mantova, marito della nipote del defunto.
Arte
Gli anni di governo della dinastia hanno dato il nome a un periodo dell'arte bizantina che raggiunse le sue più alte espressioni nel sec. XIV. Nel campo della pittura e del mosaico il carattere più significativo dell'arte paleologa è la trasformazione degli schemi tradizionali, monumentali e grandiosi, in forme pittoriche movimentate, illusionistiche ed espressive. Benché esistessero notevoli scuole periferiche (come Salonicco e Mistrà), i risultati più interessanti si ebbero a Costantinopoli: gli affreschi e i mosaici della Kariye Cami, iniziati nel 1305 ca., presentano scene costruite con spaziose quinte architettoniche ed eleganti figure tratteggiate con spontaneità. Fiorente fu anche la produzione di raffinate icone portatili dipinte e a mosaico; nel campo della miniatura furono realizzate alcune opere di buon livello (Manuale Paleologo, Parigi, Bibliothèque Nationale). In architettura, gli elementi ornamentali esterni presero in genere il sopravvento su quelli strutturali, come appare nella chiesa dei SS. Apostoli a Salonicco, dalla decorazione lussureggiante desunta dall'arte islamica.