Nord-Pas-de-Calais

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regione della Francia nordorientale, 12.414 km², 4.027.706 ab. (stima 2004), 324 ab./km², capoluogo: Lilla. Dipartimenti: Nord, Pas-de-Calais. Confini: Canale della Manica (N, W), Piccardia (S); Belgio (E).

È chiamata anche “paese nero” in quanto bacino carbonifero della Francia settentrionale. La Nord-Pas-de-Calais è una piccola regione con bassi rilievi e grande varietà di paesaggi: a S l'“haut-pays” prevalentemente montuoso, a W le colline dell'Artois (150-200 m) e a E il basso altopiano di Cambrésis, a N il “bas-pays” con ampie valli alluvionali e pianure argillose con colline di sabbia e grès (pavés). Al clima secco della sezione meridionale della regione si contrappone un clima umido atlantico nella parte settentrionale. La densità demografica eccezionalmente elevata è dovuta a un'intensa urbanizzazione che risale all'epoca romana. Il tasso di urbanizzazione della popolazione raggiunge l'80% nel dipartimento di Pas-de-Calais e il 90% in quello del Nord. La regione è un crocevia internazionale valorizzato dalla linea ferroviaria ad alta velocità TGV che collega Lilla a Parigi in un'ora, la rete autostradale è la più densa fra le regioni francesi dopo quella dell'Île-de-France: la A26 che collega la regione con la Gran Bretagna attraverso l'Eurotunnel, le radiali A1, A2, A16 e la trasversale Dunkerque, Lilla, Valenciennes collegate alla rete belga. Molto importante anche il trasporto marittimo dei tre porti regionali: Calais e Boulogne-sur-Mer per i collegamenti oltremanica, e Dunkerque anche per il traffico atlantico. § L'economia della regione si avvale, nel settore primario, di un'agricoltura intensiva (cereali, lino, tabacco), allevamento e pesca. Nonostante la forte deindustrializzazione degli anni Sessanta-Settanta del Novecento il settore secondario ha saputo operare un'importante riconversione produttiva nel comparto agroalimentare e nella filiera del legno, in stretta sinergia con la produzione agricola; i settori tradizionali del tessile, carbonifero e siderurgico sono in declino all'inizio del sec. XXI. Il settore terziario occupa il 70% della popolazione attiva, è in crescita e contiene i tassi di disoccupazione dell'industria.

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