Nieva, Francisco
autore drammatico, scenografo e regista spagnolo (Valdepeñas, Ciudad Real, 1927). Uomo di teatro nel senso più pregnante del termine, in quanto esperto, per un quarantennio e più di pratica assidua, d'ogni aspetto dell'arte scenica, per ciò stesso, per aver pensato molto prima agli spettatori che ai possibili lettori, Nieva ha pubblicato di rado e piuttosto alla rinfusa i propri testi drammatici. Solo nel 1991 la giunta di governo della regione natia – la Castiglia-La Mancha – gli ha offerto in dono l'edizione del suo Teatro completo, in 2 vol. di ca. 1500 pagine, con l'aggiunta di vari commenti critici e in più oltre cento pagine di disegni dell'autore stesso. La lettura dei trenta lavori qui pubblicati – oltre la metà dei quali finora non rappresentati o inediti – consente di riconoscere in Nieva uno dei più originali autori drammatici spagnoli della seconda metà del sec. XX, se non addirittura il più geniale di tutti. Teatro “furioso” o “di farsa e calamità” o “metateatro” che sia (qualifiche dovute a lui stesso), quello di Nieva rientra a pieno diritto nei moduli dell'avanguardia europea del secondo Novecento: e specie in qualche caso (Tórtolas, crepúscolo y... telón!, Coronada y el toro, La carroza de plomo candente) con testi di autentico valore. Nel 1994 esce il suo primo romanzo, El viaje a Pantaélica, ambientato nel Settecento, ma con evidenti connessioni con l'attualità. A pochi mesi di distanza dà alle stampe altre due opere narrative, Granada de las mil noches (1994) e La llama vestida de negro (1995), resoconto delle gesta giovanili del protagonista del primo romanzo. Torna quindi al teatro con due lavori importanti, Oceánida (1996), Centón de teatro (1997), opera neobarocca, di avanzata sperimentazione linguistica e Tratado de escenografía (2000). È membro della Real Academia Española dal 1986.