Nèmesi (mitologia)
(greco Némesis). Nella religione greca, personificazione mitica e divina dell'espiazione di una colpa. Per il suo carattere negativo appare come una figlia della Notte. Per la funzione positiva appare come donna desiderata da Zeus, che si unisce a lei sotto la forma di un cigno. In una versione Nemesi, accoppiatasi a Zeus, genera un uovo, che poi finisce nelle mani di Leda; da quell'uovo nacquero i Dioscuri ed Elena. Centro del suo culto fu Ramnunte nell'Attica. §Inizialmente la dea era rappresentata, secondo una tipologia comune anche ad Afrodite, solennemente stante, con un lungo peplo, come la Demetra della Rotonda Vaticana in cui si è vista una replica della Nemesi di Ramnunte, opera di Agoracrito (sec. V a. C.). Rilievi votivi e pietre incise di età ellenistico-romana ne sottolineano invece il carattere di demone e l'arricchiscono di numerosi attributi simbolici (le ali, la ruota, la bilancia, il grifo, la spada, la frusta). §Nel linguaggio storiografico il nome della dea è usato, in senso fig., nell'espressione nemesi storica, a indicare un ipotetico atto di giustizia che ripara e vendica sui discendenti le colpe storiche commesse dagli antenati.