Mundigak
stazione archeologica dell'Afghanistan, a N di Kandahar, scavata da una missione francese tra il 1951 e il 1958. I reperti provenienti dalle stratificazioni dell'insediamento preistorico (Tepe A) hanno rivelato una successione di occupazioni precisata in sette periodi principali (IV-I millennio a. C.), che vanno dal primo insediamento seminomade di genti iraniane e dalla trasformazione del villaggio in città, fino ai periodi di abbandono del luogo e alla ripresa nel I millennio, con elementi di riscontro della civiltà di Harappā, alla quale succedette poi l'abbandono definitivo. Il periodo più importante dell'evoluzione di Mundigak, riferibile al 2500-2250 a. C., è documentato dai resti architettonici di un palazzo (grande muro in mattoni crudi e serie di colonne) e dalla ceramica dipinta in grigio scuro caratterizzata da particolari forme di calice. I motivi decorativi sono ispirati a foglie e ad animali; frequente un capride che nella stilizzazione presenta riscontri con motivi della ceramica luristana. Negli strati anteriori del Tepe A (un secondo Tepe B non è stato ancora studiato come il primo) sono stati rinvenuti sigilli, statuette e altri reperti ceramici, che attestano rapporti e contatti costanti con la Mesopotamia, le civiltà dell'Iraq e quelle della valle dell'Indo.