Mollino, Carlo
architetto italiano (Torino 1905-1973). Tra le personalità più vivaci e versatili dell'architettura italiana del sec. XX, sperimentatore di nuove tecniche, è stato attivo non solo come architetto, ma anche come arredatore e designer. Caratteristica unificante della quasi totalità dei progetti architettonici di Mollino è la stretta correlazione tra architettura e arredi che egli considerava parte integrante. Per questo modo di concepire il progetto del mobile non ha quasi mai collaborato con il mondo della produzione seriale; tutti i suoi mobili furono costruiti grazie alla collaborazione con artigiani. Tutto questo non lo trattenne dallo sperimentare espressività particolari, quasi al limite delle possibilità tecniche, di materiali industriali come il compensato. A tale proposito si ricorda la sedia Gaudì e il tavolo Arabesco, progettato per la Casa Orengo di Torino (1949). Come varianti del tavolo arabesco nacquero altre scrivanie e tavoli "a vertebre", progettati negli stessi anni per il negozio Singer, per gli uffici della casa editrice Lattes a Torino e per l'abitazione di G. Ponti. Alcuni di questi mobili sono stati rieditati da Zanotta. Ha condotto ricerche per la progettazione di aerei e auto da corsa. Sono nate così, in collaborazione con Mario Damonte, la carrozzeria per l'Osca 1100 (1954) e il Bisiluro (1955), che stabilirono alcuni record di velocità. Insieme alla predilezione per le forme avvolgenti, aerodinamiche e biomorfe, nelle sue invenzioni aleggia spesso una vena surreale. Tra le sue maggiori realizzazioni architettoniche vi sono la stazione per slittovia con albergo al lago Nero in Val d'Aosta (1948) e, a Torino, l'Auditorium per la RAI (1950), il monumento ai Caduti nel cimitero (in collaborazione con lo scultore Mastroianni) e la ricostruzione (in collaborazione) del Teatro Regio.