Zoologia: generalità

sm. pl. [sec. XIX; da marsupiale]. Coorte (Marsupialia) di Mammiferi i cui rappresentanti sono diffusi nella regione australiana e, in minor misura, nelle Americhe. La principale caratteristica dei Marsupiali consiste nella modalità con cui si compie la riproduzione: l'embrione si nutre soltanto delle sostanze di riserva contenute nell'uovo, e di una secrezione mucillaginosa in cui è immerso. Per la mancanza di placenta lo sviluppo embrionale avviene solo parzialmente nel corpo materno e si conclude in una tasca ventrale, il marsupio. Il piccolo alla nascita è grande al massimo quanto una noce (per esempio, nel canguro) e si insinua da solo o aiutato dalla madre nel marsupio dove si trovano le mammelle (fino a 27); a una di queste si attacca per mezzo di un muscolo orbicolare delle labbra, e non se ne distacca più per tutto il periodo dell'allattamento. Dato che il piccolo non ha sufficiente forza per succhiare, un muscolo della mammella favorisce periodicamente la secrezione lattea; inoltre, affinché la deglutizione non ostacoli la respirazione, la laringe del neonato si prolunga in un tubo che raggiunge le fosse nasali. In alcune specie il marsupio è rivolto in avanti (per esempio, nei Macropodidi), in altre all'indietro (per esempio, nel koala), in altre infine può essere ridotto a una semplice duplicatura cutanea oppure addirittura mancare. Altra caratteristica dei Marsupiali è la presenza di due ossa marsupiali, sottili steli che partono dal pube e la cui funzione non è stata ben chiarita. La coda è generalmente lunga, prensile in alcuni generi; gli arti sono fondamentalmente pentadattili con modificazioni secondo il genere di vita (nei canguri sono conformati per il salto, nei Didelfidi, arboricoli, l'alluce è opponibile); la dentatura è monofiodonte fatta eccezione per il quarto premolare; l'utero e la vagina sono duplici e il pene bifido; la durata della gestazione è brevissima (10-40 giorni). I Marsupiali, un tempo diffusi in tutto il mondo, sopravvivono prevalentemente in Australia, per il distacco di questo continente dalle altre terre prima della diffusione dei Mammiferi Euteri, più evoluti; negli altri luoghi in cui sono presenti mancano comunque di competitori diretti. La coorte comprende gli ordini Marsupicarnivori, Paucitubercolati, Peramelini e Diprotodonti, a loro volta suddivisi in 14 famiglie e in un gran numero di specie caratterizzate dai più diversi adattamenti. Secondo alcune classificazioni i Marsupiali costituirebbero un ordine unico, suddiviso nei sottordini Poliprotodonti e Diprotodonti

Zoologia: evoluzione della specie

I Marsupiali comparvero in America Settentrionale durante il Cretaceo inferiore, ma diventarono numerosi solo a partire dal Cretaceo superiore. Si trattava di forme di piccole dimensioni, con abitudini insettivore, collocabili nella famiglia dei Didelfidi. Con la fine del Cretaceo e gli inizi del Cenozoico i Marsupiali iniziarono la loro radiazione adattativa, migrando sia nel continente europeo (limitatamente all'Europa occidentale) sia in quello sudamericano. In Europa la competizione con i Mammiferi Placentali non permise loro un grande sviluppo e i Marsupiali vi si estinsero con il Miocene inferiore. In America Meridionale, invece, i Marsupiali diedero origine a una ricca mammalofauna specializzata e adattata a numerose nicchie ecologiche, riferibile essenzialmente alle due famiglie dei Didelfidi e dei Barienidi. Questo sviluppo fu favorito dal precoce isolamento dell'America Meridionale da quella Settentrionale. Con l'emersione dell'istmo di Panamá (Plio-Pleistocene) e la conseguente penetrazione dei Mammiferi Placentali, i Marsupiali sudamericani si estinsero completamente. Nelle Americhe fece eccezione il genere Didelphis (gli opossum) che faceva parte di un piccolo contingente di Marsupiali che migrò in senso opposto (dal Sud al Nordamerica). Durante il Cretaceo superiore i Marsupiali raggiunsero l'Australia attraverso l'America Meridionale. Il completo isolamento del continente australiano ha consentito il fiorire della ricca fauna di Marsupiali australiani. Anche in Australia, tuttavia, si sono avuti episodi recenti di estinzione, con la scomparsa dei grandi Marsupiali, probabilmente dovuta all'arrivo dell'uomo alla fine del Pleistocene e a causa dell'introduzione, ancora da parte dell'uomo, di animali quali ratti, volpi, cani, maiali ecc, avvenuta dopo la scoperta e la colonizzazione del continente australiano da parte degli europei.

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