Mariupol'

città nella provincia di Donets'k nel Donbass (Ucraina), 431.859 ab. (stima 2021), 100 km a SSW del capoluogo provinciale e capoluogo dell'omonimo distretto, sulla sponda settentrionale del golfo di Taganrogskji, alla foce del fiume Kal'mius (Mar d'Azov). Nei pressi di Mariupol è stata scoperta una vasta necropoli con oltre 120 sepolture, risalente al tardo Neolitico. Tra i numerosi reperti del corredo funebre si contano alcuni oggetti di rame, monili costituiti da denti forati di cervo e di castoro nonché pezzi di madreperla, lamette di selce, asce levigate e mazze forate. La città venne fondata nel  1778 e popolata soprattutto da greci provenienti dalla Crimea. Divenne un importante centro portuale per l’esportazione di carbone (estratto nelle miniere del Donbass) e dei cereali (provenienti dai territori dell'interno). Oltre alle attività commerciali legate al porto, storicamente altri settori fiorenti sono stati quello cantieristico (per la riparazione delle navi) e quello siderurgico. È sede di un aeroporto. Perse l'attuale denominazione nel 1948 sotto il controllo sovietico (quando venne ribattezzata Ždanov) per poi riacquistarla nuovamente nel 1989, dopo la dissoluzione dell'URSS. Tradizionalmente russofona, la popolazione cittadina è costituita da russi e ucraini. È stata sede dello storico Teatro d'arte drammatica dell'oblast' di Donec'k, fondato nel 1878 e distrutto dai bombrdamenti russi nel marzo 2022. Per la sua posizione strategica sul Mar d'Azov, nel 2014-15 è stata teatro dei combattimenti tra l’esercito ucraino e i sostenitori filorussi, nel contesto degli scontri armati nel Donbass che hanno portato agli accordi di Minsk e alla dichiarazione unilaterale d'indipendenza della Repubblica Popolare di Donets'k (2015). In seguito all'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo (iniziata nel febbraio 2022), la città è stata assediata e ha subito pesanti bombardamenti e notevoli perdite anche tra i civili.