Mariani, Carlo Marìa
pittore italiano (Roma 1931). Ha conseguito nel 1955 il diploma all'Accademia di Belle Arti. La sua prima personale ha luogo nel 1968 alla Galleria Nuovo Carpine di Roma con presentazione di Antonello Trombadori. I suoi dipinti assumono carattere di vero e proprio “iperrealismo” non centrato però sulla rappresentazione della realtà quotidiana, tipico della contemporanea pittura americana, ma sfociato nell'ingigantimento di particolari del corpo umano. È in questo contesto che, nel 1975, rivolgendo la sua ricerca all'arte del passato e attraverso un'indagine sui rapporti tra fotografia e pittura, comincia a concentrarsi sul neoclassicismo, punto di riferimento costante del suo fare artistico (Compendio di pittura, Roma, Studio d'Arte Cannaviello, 1975; Ad aeternitatem pingo, Galleria Trisorio di Napoli, 1979; Artiges Kind, Galleria Paolo Sprovieri, Roma). Nel corso degli anni Ottanta, ormai riconosciuto come uno dei protagonisti, nonché dei precursori, del “ritorno alla pittura”, atteggiamento concettuale di un'arte che riflette su se stessa e sul proprio passato in un gioco di citazioni e di rimandi, presenta sue opere in importanti collettive in Italia e all'estero come Documenta 7 (Kassel, 1982) e varie edizioni della Biennale di Venezia (1982 e 1984 e 1990). Trasferitosi a New York nel 1993 ha tenuto numerose mostre personali negli USA, in Argentina e in Europa. Nel 1998 L'Imponderabile, opera di grandi dimensioni, è stata accolta nella collezione permanente del Guggenheim Museum di New York, mentre nel 1999 ha ricevuto il Premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei.