Margherita (regina di Navarra, 1492-1549)
Indiced'Angoulême, regina di Navarra, scrittrice francese (Angoulême 1492-Odos, Bigorre, 1549). Figlia di Carlo d'Orléans, conte di Angoulême, e di Luisa di Savoia, che ne sorvegliò l'educazione, fu istruita nelle lingue antiche e moderne, nelle lettere e nella filosofia, vivido esempio di quella sete di cultura che fu propria dell'umanesimo. Nel 1509 sposò Carlo, duca d'Alençon; rimasta vedova nel 1525, due anni dopo sposò Enrico d'Albret, re di Navarra. Protettrice di letterati e umanisti, difese i riformatori presso il fratello Francesco I, alla cui corte ebbe notevole influenza politica e culturale. A lei si rivolsero per riceverne protezione e rifugio Étienne Dolet, Marot, Calvino, Lefèvre d'Étaples. Pur restando fedele al cattolicesimo, fu sensibile al richiamo dell'evangelismo, trasformandolo sul tardi in un misticismo interamente volto all'amore di Dio. Le spetta altresì il merito di aver aperto la strada al platonismo e al petrarchismo, intorno ai quali si accese uno dei più vivi dibattiti del tempo. Poetessa, ha lasciato un'opera considerevole, nella quale per la prima volta si colgono accenti di rara sincerità e semplicità, di intensa commozione, soprattutto quando toccano i grandi affetti della sua vita, il fratello Francesco I e la figlia, o i sentimenti religiosi, e ciò particolarmente nelle Dernières poésies, pubblicate da Abel Lefranc nel 1896, comprendenti anche Le Navire, poema in terza rima del 1547, e Les prisons, dal 1548. Altrove non mancano macchinosità, eccessivo didattismo e imperfezioni di stile, elemento, questo, al quale Margherita non sembrò annettere eccessiva importanza. I titoli più significativi sono: Le miroir de l'âme pécheresse (1531), Les marguerites de la Marguerite des princesses (1547), che comprende anche una moralità, Le triomphe de l'agneau, Chansons spirituelles (1547). La sua fama di scrittrice è tuttavia legata a un'opera in prosa pubblicata postuma nel 1559, L'Eptameron, di cui scrisse solamente il prologo e 71 delle 100 novelle previste, che riflette con estremo realismo, non disdegnando gli aspetti comici e farseschi, l'ambiente e i costumi di una società di transizione.
Margherita d'Angoulême, regina di Navarra, in un ritratto di François Clouet (Chantilly, Musée Condé).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti
Bibliografia
L. Sozzi, Il Boccaccio nella cultura francese, Firenze, 1971; N. Cazauran, L'Heptaméron de Marguerite de Navarre, Parigi, 1976; M.-Mad. de La Garanderie, Une nouvelle lecture de Marguerite de Navarre, Parigi, 1977; D. Kotnik, Margherita di Navarra, Milano, 1987.