Manzini, Gianna
scrittrice italiana (Pistoia 1896-Roma 1974). Formatasi nel clima culturale di Solaria, attenta alla lezione di F. Tozzi e di E. Cecchi, subì l'influsso della Woolf e della Mansfield. Nel suo primo romanzo, Tempo innamorato (1928), sono già presenti le caratteristiche essenziali della sua prosa, volta a cogliere le più sottili vibrazioni della sensibilità. Dopo una serie di racconti (Boscovivo, 1932; Rive remote, 1940; Forte come un leone, 1944), nei quali prevale la ricerca stilistica secondo i moduli della “prosa d'arte”, la Manzini pervenne all'ambizioso sperimentalismo della Lettera all'editore (1945), cui seguirono alcuni libri (Il valzer del diavolo, 1947; La sparviera, 1956; Un'altra cosa, 1961; Allegro con disperazione, 1965) caratterizzati da un'acuta indagine sulla patologia dei sentimenti. L'interesse estetico per gli animali informa altri racconti della Manzini, da Animali sacri e profani (1953) ad Arca di Noè (1960). Negli ultimi romanzi, Ritratto in piedi (1971) e Sulla soglia (1973), la Manzini rievocò, con struggente commozione, le figure dei genitori, in vicende al limite tra il visionario e il realistico.