Manrique, Gómez
poeta, autore teatrale e uomo politico spagnolo (Amusco, Palencia, forse 1412-Toledo ca. 1490). Zio di Jorge Manrique e nipote del marchese di Santillana, aristocratico, cortigiano e umanista, guerriero, prese parte attiva alle lotte civili dell'epoca. Durante il regno dei re cattolici fu nominato corregidor di Toledo, carica in cui diede prova di saggezza, di spirito democratico e di tolleranza in campo religioso. Il suo Cancionero non si scosta molto dai moduli del tempo: vi si trovano poemetti d'amore di raffinata eleganza trovadorica, garbate poesie di circostanza, rime di scherno e burla, canti religiosi indubbiamente sinceri e poemetti didattici e moraleggianti. Il vero sentire di Manrique, uomo austero, orgoglioso, duramente stoico e con un senso profondo della vanitas vanitatum, si esprime meglio nelle belle Coplas para el señor Diego Arias de Ávila. Spetta inoltre a Manrique il merito di aver ripreso la tradizione del teatro liturgico medievale, rinnovandolo con la sua fresca creatività poetica, nella delicata Representación del nacimiento de Nuestro Senor e nelle sentite e patetiche Lamentaciones fechas para la semana santa.