Malato immaginàrio, Il-
(Le malade imaginaire). Commedia in tre atti in prosa di Molière. Argante, che si crede molto malato, vuol sposare la figlia Angelica a Tommaso Diafoirus, figlio di uno dei medici curanti, ma ella ama Cleante. Dopo varie vicende comiche, intramezzate da canti e danze, Argante, creduto moribondo, viene a conoscere la natura dei suoi familiari. Perfino la sua seconda moglie fingeva amore al malato per carpirne l'eredità in caso di morte. Tutti i medici, del resto, erano ciarlatani e falsi secondo un'accusa tradizionale condivisa anche da Molière. La figura del malato immaginario è colta con vivacità comica, ma anche con umanità e finezza psicologica. La commedia fu rappresentata per la prima volta al Palais-Royal il 10 febbraio 1673. Sette giorni dopo, nel corso della quarta replica, Molière, che impersonava Argante, morì. L'opera entrò poi stabilmente nel repertorio della Comédie-Française, che ne accentuò gli elementi comici, mentre nel sec. XX, a partire dalla messinscena di G. Baty (1929), la si è letta più spesso come il dramma di un malato autentico (memorabile nel 1944 l'Argante di Raimu).