Louis, Morris
pseudonimo del pittore statunitense Bernstein Morris (Baltimora 1912-Washington D.C. 1962). Appartenente alla seconda generazione degli artisti della Color Field Painting, studiò al Maryland Institute di Baltimora (1929-1933); a New York dal 1933 al 1940, vi conobbe D. Siqueiros, con il quale partecipò al progetto del WPA (Works Process Administration). Rientrato a Baltimora nel 1940, incominciò a insegnare privatamente pittura. Artisticamente maturò solo a seguito di un incontro avuto con C. Greenberg e con l'opera di H. Frankenthaler, nel 1953. Nella sua prima opera matura, realizzata nel 1954, Louis faceva colare sottili pellicole di pigmento acrilico sulla tela, costruendo forme sbiadite che ricordano vagamente l'Action Painting, pur essendo meno energiche e aggressive; da qui proseguì dando luogo alla serie dei veli, Veils (1954, 1957-60) e alla serie Florals (1959-60). Seguirono le composizioni decentrate, con la tela chiusa ai lati da sottili e ravvicinate colature di colore, la serie degli Unfurleds (Srotolati, 1960-61), in cui la forza del quadro risiede – e gli è volutamente affidata – nel vuoto lasciato emergere, luminoso e infinito, dalle fitte linee parallele di colore (Omicron, 1961; Colonna di fuoco, 1961). Nella loro semplicità, dimensione e pienezza, i dipinti di Louis si collegano all'espressionismo astratto, ma nell'enfasi posta sull'aspetto ottico e nella considerazione più oggettiva che psicologica del colore essi si identificano pienamente con le tendenze della pittura cromatica astratta.