Liebermann, Max
pittore e incisore tedesco (Berlino 1847-1935). Compiuti gli studi a Berlino e a Weimar, dal 1873 al 1878 soggiornò a Parigi dove subì l'influsso delle opere di Courbet e di Millet. Nei suoi dipinti raffigurò, con realismo carico di denuncia sociale, scene di ospedali e di ospizi, contadini e povera gente (Filatrici di lino, 1887, Berlino, Staatliche Museen). Dal 1878 al 1884 Liebermann visse a Monaco dove espose il suo Gesù nel Tempio, che fu giudicato irriverente e di un realismo troppo volgare; quindi si stabilì definitivamente a Berlino. Soltanto intorno al 1890 si accostò all'impressionismo francese, che conferì alle sue opere una maggior luminosità tonale e ne estese la gamma cromatica (Ricamatrici al tombolo, Venezia, Ca' Pesaro; Giocatori di polo, 1902, Amburgo, Kunsthalle). Fu promotore e presidente della Secessione berlinese e nell'ultimo periodo della sua attività si dedicò soprattutto al ritratto (Il barone Berger, 1905, Amburgo, Kunsthalle; Autoritratto, 1908, Saarbrücken, Saarlandmuseum).