Kinugasa, Teinosuke
regista cinematografico giapponese (Mie 1896-Tōkyō 1982). Attore-oyama, cioè specializzato in parti femminili (per esempio nel Cadavere vivente da Tolstoj, 1919), dal 1914 al 1922, passò alla regia e si affiancò all'avanguardia europea con Una pagina matta (1926) e Incrocio (1928), noto in Europa come Ombre dello Yoshiwara. Da Ejzenštejn e Pudovkin (conosciuti in URSS) derivò una dinamica concezione del montaggio e un timbro polemico antifeudale per i suoi film in costume (Prima dell'alba, 1931; Chushingura o I 47 ronin fedeli, 1932), fino a diventare uno dei più raffinati maestri del genere jidai-geki (Battaglia d'estate a Ōsaka, 1937; La battaglia di Kawanakajima, 1941; La porta dell'inferno, 1954), eccellente anche per l'uso del colore. Fu con Mizoguchi e T. Uchida un promotore del realismo ideologico negli anni Trenta e della democratizzazione nel Giappone postbellico, con film quali Che cosa accadde una notte a un signore (1946), di ambiente medievale ma di risonanza sociale contemporanea, e L'attrice (1947), su un'interprete ibseniana suicida. Convinto sperimentatore (nell'Airone bianco, 1958, usò il grande schermo spezzettandolo), non poté sfuggire all'accademia né al commercialismo nella sua fecondissima attività, chiusa nel 1966 con una coproduzione nippo-sovietica, Il piccolo fuggiasco.