Khair-Eddine, Mohammed
poeta e scrittore marocchino di lingua francese (Tafraout 1941-Rabat 1995). È vissuto lungamente all'estero per la sua opposizione al regime di Hassan II, e solo negli anni Ottanta è tornato in Marocco. Scrittore espressivo e penetrante, le sue opere si caratterizzano sul piano formale per una ricerca verbale particolarmente ricca, influenzata dal surrealismo, e su quello contenutistico per la violenta polemica contro la società marocchina. Poeta dell'invettiva, apocalittico, sarcastico ma intimamente commosso in Nausée noire (1964; Nausea nera), Soleil arachnide (1969; Sole aracnide), Ce Maroc (1975), Resurrection des fleurs sauvages (1981; Resurrezione dei fiori selvatici), è anche romanziere fecondo, creatore di un linguaggio veemente che provoca la deflagrazione del genere romanzesco. Tra le sue opere di narrativa si ricordano Agadir (1967), Corps négatifs (1968; Corpi negativi), Moi, l'aigre (1970; Io, l'agro), Le déterreur (1973; Il disseppellitore), Une odeur de mantèque (1976), Une vie, un rêve, un peuple toujours errants (1978; Una vita, un sogno, un popolo sempre erranti) fino a Légende et vie d'Agoun'chich (1984), forse il suo capolavoro, in cui lo stile si fa più limpido e il pessimismo si attenua. Nel 1991 ha pubblicato la sua ultima raccolta di poesie, Mémorial (Memoriale).