Ibáñez del Campo, Carlos

militare e uomo politico cileno (Linares 1877-Santiago 1960). Militare di carriera, entrato in politica dopo la prima guerra mondiale, nel 1925 fu ministro della Guerra e nel 1927 ministro degli Interni, vicepresidente e infine, dopo aver costretto E. Figuerroa a dimettersi, presidente della Repubblica. Compose definitivamente con il Perú la controversia per il possesso delle città di Tacna e Aricia, ma si rivelò incapace di risolvere i problemi sociali del Paese. Il carattere dittatoriale del suo governo e la dura repressione di ogni opposizione, uniti alle ripercussioni della crisi del 1929, provocarono un grave malcontento. Destituito in seguito a gravi agitazioni sociali e politiche nel 1931, si rifugiò in Argentina. Rientrato in patria nel 1938, fu incarcerato per complicità in una rivolta di ispirazione nazista. Amnistiato, fu senatore dal 1949 e nuovamente presidente della Repubblica nel 1952. Il Paese dovette affrontare in quel periodo gravi crisi economiche e sociali e solo con l'intervento dell'esercito Ibáñez del Campo poté terminare il suo mandato (1958).

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