INMARSAT
sigla dell'INternational MARitime SATellite Organization (Organizzazione Internazionale Satelliti Marittimi). Organizzazione internazionale con sede a Londra, che dal 1979 fornisce servizi di radiocomunicazione marittima via satellite. Vi aderiscono più di 80 Paesi, tra cui l'Italia. Nata inizialmente con lo scopo di assicurare servizi alle navi per la sicurezza e la salvaguardia della vita in mare attraverso la radiolocalizzazione, ha in seguito esteso il servizio anche agli aerei e ai mezzi mobili terrestri, utilizzando i satelliti Marecs dell'European Space Agency (ESA), gli Intelsat dell'International Telecommunication Satellite Organization (INTELSAT) e i propri Inmarsat. A partire dal 1990, INMARSAT ha messo in orbita quattro esemplari di una nuova famiglia di satelliti, gli Inmarsat 2, che coprono ognuno una regione definita: Atlantico occidentale, Atlantico orientale, Oceano Indiano e Oceano Pacifico; restano escluse le regioni polari oltre i 70° di latitudine. Prima del loro lancio, la copertura globale era assicurata attraverso satelliti presi in affitto, come nel caso del Marecs B2, che tra l'ottobre e il novembre 1990 è stato spostato di 21.000 km. Gli Inmarsat 2, i primi a essere progettati espressamente per servizi di telecomunicazioni tra mezzi in movimento (aerei, automezzi e navi), sono stati costruiti da un consorzio di società capeggiate dalla British Aerospace, mentre la telemetria e il controllo sono assicurati dalla Telespazio attraverso il centro del Fucino. Dal 1994, INMARSAT è entrata anche nel business dei telefoni satellitari, competendo con i due consorzi impegnati in questo settore: Iridium e Globalstar. Per la sua rete satellitare, l'organizzazione ha scelto una costellazione di 12 satelliti (dieci operativi e due di riserva) in orbita medio-alta, a 10.000 km dalla Terra, ruotanti su due piani orbitali. Le orbite alte, oltre a permettere l'utilizzo di un numero minore di satelliti, con costi di costruzione e di lancio inferiori, consentono una maggiore vita operativa dei satelliti per il minor attrito con l'atmosfera, anche se richiedono una maggiore potenza di trasmissione sia dallo spazio sia dagli apparecchi portatili e una riduzione di sensibilità. Il progetto di INMARSAT ha previsto che i cellulari "globali" vengano utilizzati soltanto all'aperto, in vista diretta dei suoi satelliti. Dal satellite il segnale rimbalza su una delle dodici stazioni dislocate sulla Terra e da qui la comunicazione è incanalata nella normale rete telefonica terrestre. Gli apparecchi possono essere impiegati anche come comuni cellulari, nelle località dove è presente la rete radiomobile terrestre. Lo studio dell'architettura generale del sistema è stato affidato alla Italspazio. Nell'aprile 1996, è stato lanciato con un razzo Atlas2A il primo Inmarsat 3, utilizzato anche per le comunicazioni con gli aerei in volo. Inmarsat 3-F2, invece, è stato lanciato il 6 settembre 1996 dalla base di Bajkonour, con un vettore russo Proton. Gli Inmarsat 3 hanno una massa di 1130 kg e sono stati costruiti dalla Lockheed Martin Astro Space. Nel 1997, INMARSAT ha sostituito il precedente sistema Cospas, di cui si avvaleva per il salvataggio in mare, con un nuovo sistema mondiale di allarme e sicurezza marittima GMDSS (Global Maritime Distress and Safety System) dell'Organizzazione Marittima Internazionale (OMI), che oltre alle radioboe comprende sistemi di comunicazioni terrestri e via satellite, basati sugli Inmarsat. Il servizio, denominato Inmarsat E (Emergency), permette di dare l'allarme in tempi rapidissimi e una localizzazione precisa, con un'approssimazione di 200 metri. In caso di pericolo, il segnale d'allarme viene emesso da una radioboa che, azionandosi automaticamente anche in caso di naufragio, invia a un satellite Inmarsat le coordinate, il quale ritrasmette i dati a quattro stazioni riceventi in Germania (a Raisting), California (Niles Valley), Australia (Perth) e Ucraina (Odessa). Le radioboe emettono un segnale della potenza di un solo watt, sufficiente tuttavia per segnalare l'identità della nave, il tipo di allarme e la posizione geografica ricavata da un ricevitore GPS incorporato nell'apparecchiatura. Dai primi anni del sec. XXI, un nuovo sistema di satelliti (due Inmarsat 4 in orbita geostazionaria a 54 gradi O e a 64 gradi E più un esemplare di riserva a terra), definiti di "quarta generazione", in aggiunta agli esistenti cinque esemplari di Inmarsat 3, è destinato alla copertura di tutto il globo con prestazioni superiori, soprattutto per quanto riguarda la velocità di trasmissione, fondamentali per i nuovi servizi multimediali, come il collegamento Internet ad alta velocità mediante computer portatili connessi a telefoni cellulari di nuova generazione.