Hung-wu

imperatore cinese (1328-1398), capostipite della dinastia Ming, così denominato dal motto da lui assunto salendo al trono (hungwu=completezza guerriera). Di origine contadina e aderente alla setta buddhista del Loto Bianco, eliminati gli altri capi ribelli, guidò la rivolta scoppiata nella zona del fiume Huai contro i Mongoli riuscendo a conquistare Pechino nel 1367 e costringendo alla fuga l'ultimo imperatore della dinastia mongola. Proclamatosi imperatore (1368), dopo iniziali provvedimenti a favore dei contadini e l'avvio della ricostruzione economica e del risanamento economico e fiscale si comportò da sovrano conservatore. Durante il suo regno fu istituita la “guardia di broccato”, militarmente organizzata e degenerata poi sotto i successori in autentica polizia segreta, furono riorganizzati gli esami di Stato su rigorosa base confuciana e fu vietata agli eunuchi ogni ingerenza nell'attività politica. Tra il 1369 e il 1388 combatté più volte contro i Mongoli e ne allontanò definitivamente il pericolo dall'impero.

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