Hollande, François Gérard Georges

politico francese (Rouen, Alta Normandia, 1954). Si dedica alla politica subito dopo gli studi all'ENA (École nationale d'administration), diventando nel 1974 presidente del comitato di sostegno elettorale di F. Mitterrand e nel 1979 si iscrive al Partito socialista. Moderato e riformista diventa segretario del partito dal 1997 al 2008. Eletto deputato all'Assemblea nazionale per il dipartimento di Corrèze (1988-1993 e dal 2007), diventa sindaco di Tulle dal 2001 al 2008. Nell'ottobre del 2011 Hollande si impone alle primarie del Partito socialista, sconfiggendo Martine Aubry. Alle elezioni presidenziali del maggio 2012 ottiene il 28,6% dei voti al primo turno, ottenendo la maggioranza relativa; al ballottaggio sconfigge il presidente uscente N. Sarkozy con il 51,7% dei voti, riportando la sinistra all'Eliseo dopo diciassette anni. Nel 2012 vara una manovra finanziaria per l’anno successivo del valore di 30 miliardi di euro il cui scopo è ridurre il deficit sul PIL al 3%. Per ottenere questo obiettivo impone tagli alla spesa pubblica e alza le aliquote sui grandi patrimoni e sui redditi medio-alti, alleggerendo di contro quelle sui patrimoni minori. Queste misure non risultano però sufficienti a fronteggiare la crisi economica internazionale e fanno diminuire i consensi a favore di Hollande. Dal 2015 la Francia è colpita da una serie di attentati terroristici (gennaio e novembre 2015 a Parigi, luglio 2016 a Nizza) rivendicati dall’Isis: all’origine degli attentati ci sono gli attacchi militari in Siria autorizzati da Hollande. Le misure economiche, risultate troppo blande, e l’incapacità di rispondere in maniera adeguata alla minaccia del terrorismo portano a un ulteriore forte calo di consensi di Hollande e del Partito Socialista. Nel 2017 decide di non ricandidarsi per un secondo mandato presidenziale. Nel maggio 2017 gli subentra E. Macron.

 

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