Hohenzollern (famiglia reale)
IndiceLe origini
Famiglia reale tedesca, originaria della Germania meridionale. Prescindendo da fantastiche origini, inventate più tardi da genealogisti compiacenti, il primo membro della famiglia storicamente accertato fu un Burcardo (m. 1061), conte di Zollern, nella Svevia, cui seguì il figlio Federico I (m. 1115), dal quale ebbe luogo la prima separazione in due rami: quello dei conti di Zollern-Hohenberg, estintosi nel 1393, originato da un Burcardo (m. 1150), e quello dei conti di Zollern, originato dal fratello Federico II (m. 1145). Il figlio di quest'ultimo, Federico III (m. 1201), diede origine a due rami.
Il ramo primogenito
Il ramo primogenito fu iniziato da Federico IV (m. 1255 ca.) e visse una vita mediocre nel sud della Germania, rimanendo fedele alla Chiesa cattolica quando la Riforma, a partire dal 1517, scosse il mondo tedesco. Con i due figli di Carlo I (m. 1576), che dal 1534 aveva aggiunto ai suoi domini Sigmaringen, il ramo primogenito si divise in altri due rami: quello di Hechingen iniziato da Eitel Federico I (1545-1605), che con il figlio Giovanni Giorgio (1579-1624) assurse nel 1623 alla dignità di principe dell'Impero e proseguì fino al 1869 estinguendosi nella linea principesca con Federico Guglielmo (1801-1869) il quale, già dal 1849, aveva provveduto a cedere i suoi Stati alla Prussia; e quello di Sigmaringen, iniziato dal fratello di Eitel Federico I, Carlo II (1547-1606), esso pure con Giovanni (1578-1638) assurto nel 1623 alla dignità di principe dell'Impero. Di questo ramo furono noti Eitel Federico (1582-1625), che divenne vescovo di Osnabrück, Carlo Antonio (1785-1853) il quale sposò Caterina di Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst (1817-1893) e si batté, durante la sua vecchiaia, contro il Kulturkampf scatenato da Bismarck. Carlo Antonio (1811-1885) nel 1849 cedette il suo Stato alla Prussia di cui fu presidente del Consiglio tra il 1858 e il 1862, e due suoi figli, Leopoldo (1835-1905) e Carlo I (1839-1914), assursero a notorietà, il primo quale candidato nel 1870 alla corona di Spagna fornendo, senza volerlo, a Bismarck e a Napoleone III un pretesto per misurarsi sui campi di battaglia, il secondo per essere divenuto principe (1866) poi re (1881) di Romania. A Carlo I succedette il secondogenito di Leopoldo, Ferdinando I (1865-1927), re dal 1914 al 1927, e a lui il nipote Michele (n. 1921), re dal 1927 al 1930, spodestato dal padre Carlo IIemph> (1893-1953), re dal 1930 al 1940, e nuovamente Michele, re dal 1940 al 1947, quando fu cacciato dai comunisti. Altri due figli di Ferdinando I furono una regina di Grecia (Elisabetta, 1894-1956), l'altra di Iugoslavia (Maria, 1899-1961).
Il ramo cadetto
Il ramo cadetto, originato da Corrado I (m. 1261), fratello di Federico IV, ereditò Norimberga, che era stata concessa da Federico Barbarossa al padre loro Federico III; dei suoi discendenti Federico V (1333-1398) ottenne nel 1363 la dignità di principe dell'Impero e il figlio Federico I (1371-1440) fu nel 1415 creato dall'imperatore Sigismondo margravio di Brandeburgo con annessa la dignità elettorale. Fu l'inizio della fortuna della famiglia: mentre Alberto (1490-1545), arcivescovo di Magonza, provocava involontariamente, con la vendita delle indulgenze, la rivolta di Martin Lutero, il cugino omonimo Alberto (1490-1568) – entrambi discendevano da Alberto Achille (1414-1486) –, gran maestro dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici, secolarizzava l'ordine e nel 1525 diveniva duca di Prussia, sia pure come vassallo del re di Polonia. La nipote Anna (m. 1625), sposando Giovanni Sigismondo (1572-1620), recava in eredità ai margravi del Brandeburgo, essi pure divenuti protestanti, anche il Ducato di Prussia. Il successore Giorgio Guglielmo (1595-1640) acquistava il Ducato di Kleve, il figlio Federico Guglielmo (1620-1688), detto il Grande Elettore, si liberava del vassallaggio polacco e Federico (1657-1713) nel 1701 diveniva re di Prussia col nome di Federico I. Seguirono Federico Guglielmo I (1688-1740) e Federico II, detto il Grande (1712-1786), grazie all'opera dei quali la Prussia divenne una grande potenza. Due fratelli di quest'ultimo, Augusto Guglielmo (1722-1758) ed Enrico Ludovico (1726-1802), gli furono di valido aiuto nelle sue campagne militari. Nonostante l'inettitudine del dissoluto Federico Guglielmo II (1744-1797), che ebbe, col consenso della Chiesa luterana, successivamente due mogli morganatiche, l'una e l'altra simultanee alla seconda legittima consorte, e nonostante la bufera napoleonica che travolse Federico Guglielmo III (1770-1840), la Prussia nel 1814 tornò a essere una grande potenza. A lui seguirono Federico Guglielmo IV (1795-1861) e il fratello Guglielmo I (1797-1888) il quale divenne, grazie all'opera di Bismarck, imperatore di Germania nel 1871. Dopo il breve regno di Federico III (1831-1888) gli succedette Guglielmo II (1859-1941), che nel 1918 fu costretto ad abdicare e a riparare in Olanda. Dei suoi discendenti degni di menzione sono il figlio Federico Guglielmo (1882-1951), il Kronprinz; il primogenito di questi, Guglielmo (1906-1940), che contrasse un matrimonio morganatico e morì durante la seconda guerra mondiale; il principe Luigi Ferdinando (1907-1994), anche lui figlio di Federico Guglielmo, che partecipò alla cospirazione del 20 luglio 1944 contro Hitler. § Dei principi dei rami cadetti notevoli furono Federico Guglielmo (1792-1850) conte di Brandeburgo, figlio di Federico Guglielmo II e presidente del Consiglio prussiano dal 1848 al 1850; Federico Carlo (1828-1885) cugino germano di Federico III e come lui valente generale; Adalberto (1811-1873) figlio di un fratello cadetto di Federico Guglielmo III, egli pure distintosi nell'arte militare; Alberto (1837-1906) figlio di un fratello cadetto di Guglielmo I, che fu reggente di Brunswick; Enrico (1862-1929) fratello cadetto di Guglielmo II che fu ammiraglio della flotta.
Rami minori
Rami minori creatisi nel corso dei secoli, quali il margraviato di Bayreuth e quello di Ansbach, a opera rispettivamente di Cristiano (m. 1655) e Gioacchino Ernesto (m. 1625) entrambi figli di Giovanni Giorgio (1525-1598) di Brandeburgo, ebbero scarsa importanza: il primo si estinse con Federico Cristiano (m. 1769); il secondo, che ne aveva ereditato i domini, si estinse con Cristiano Federico Carlo (m. 1806), ma questi fin dal 1791 aveva ceduto i suoi Stati alla Prussia.