Goodman, Benny
(Benjamin David), clarinettista e direttore d'orchestra jazz statunitense (Chicago 1909-New York 1986). Figlio di ebrei poveri, a 11 anni lavorava in gruppi da ballo, studiando intanto con Franz Schoeppe. I suoi primi dischi, di scuola Chicago (1926), rivelano uno stile aspro, ispirato a L. Roppolo, ma già personale. Dopo la crisi economica del 1929 tornò alla musica da ballo; fu un amico a convincerlo (1934) a fondare, contro la moda, un'orchestra jazz. Nel 1935 arrivò il successo: dimenticate le canzoni tristi della Depressione, la gente riscoprì il jazz nella sua nuova, gaia veste, lo swing, e Goodman ne divenne il “re”. In verità lo swing era nato nei ghetti neri; ma Goodman fu il primo bianco a lanciarlo. Molti altri lo seguirono; Goodman seppe però mantenere il primato, alternando le canzoni a una sincera opera di divulgazione del jazz. Il suo clarinetto era ormai inconfondibile: rotondo e fluido, non molto corposo ma svettante. All'apice della fama (1936-45) Goodman ebbe con sé solisti come H. James e G. Krupa, e sfidando i pregiudizi diresse complessini con musicisti neri (T. Wilson, L. Hampton, C. Christian) che restano tra i vertici del jazz. Prese anche parte a vari film (L'avamposto, Hollywood Hotel, La taverna delle stelle, Venere e il professore) e iniziò a incidere musica colta. All'avvento del bebopGoodman tentò un cauto avvicinamento (1948-49), ma poi se ne ritrasse, scivolando in una statica rievocazione degli anni felici. Fu anche sommo esecutore classico: incise pagine di Mozart, Weber e Stravinskij, e ne commissionò a Bartók (Contrasti), Hindemith (Concerto), Copland (Concertino). Nel 1955 gli fu dedicato il film biografico The Benny Goodman Story.