Weber, Carl Maria Friedrich Ernst von-
Indicecompositore tedesco (Eutin, Lubecca, 1786-Londra 1826). Proveniente da una nobile famiglia ricca di tradizioni musicali (cantanti furono le cugine Konstanze e Josepha Weber, rispettivamente moglie di W. A. Mozart e prima “regina della notte” nel Flauto Magico, e musicista di vaglia fu suo padre, Franz Anton), studiò con diversi maestri: tra gli altri J. M. Haydn, J. E. Valesi e J. N. Kalcher, infine l'abate Vogler. La giovinezza fu segnata da una vita raminga da un centro all'altro della Germania; le esibizioni come virtuoso di pianoforte si alternavano a tentativi di composizione (che videro tra l'altro la nascita di alcuni saggi drammatici, Die Macht der Liebe und des Weins, La forza dell'amore e del vino, distrutto dallo stesso compositore; Das stumme Waldmädchen, 1800, La ragazza muta della foresta; Peter Schmoll, 1803; Rübezahl, 1804-05; Abu Hassan, 1811). Segnalatosi nell'ambiente musicale tedesco, fu successivamente Kapellmeister a Breslau e a Karlsruhe, segretario del duca Eugen von Württemberg a Stoccarda e infine (1813) direttore del Teatro dell'Opera di Praga. Dopo aver cercato invano di farsi nominare direttore dell'Opera di Berlino, dove dominava il suo rivale G. Spontini, accettò la direzione dell'Opera di Dresda, che trasformò in un vivace centro del teatro musicale tedesco. Il ruolo di alfiere di un nuovo ideale operistico, ispirato ai valori più intimi della cultura romantica germanica, fu suggellato dalla composizione del Freischütz (Il franco cacciatore) che, rappresentato a Berlino nel 1821, conobbe una rapidissima diffusione; due anni più tardi Euryanthe, che avrebbe dovuto consacrare su un piano internazionale la sua fama di compositore, cadeva a Vienna, causando in Weber delusione e abbattimento. Minato nel fisico da un'attività intensissima sollecitata da un'intima inquietudine, Weber affidò a Oberon, rappresentato nel 1826 a Londra, il suo estremo messaggio artistico. Morì poche settimane dopo la trionfale rappresentazione dell'opera, mentre era impegnato a presentare in alcuni concerti una rassegna della propria opera compositiva. Personalità estremamente complessa, nella quale convivono la vecchia figura del compositore di opere di circostanza destinate a un determinato milieu sociale e l'artista culturalmente consapevole, interprete dei nuovi ideali romantici, Weber è sotto certi aspetti il fondatore di uno stile nazionale tedesco, destinato a culminare, nella seconda metà del secolo, nell'opera di R. Wagner. Freischütz costituisce la prima grande trasposizione musicale degli ideali espressivi del romanticismo germanico: il Lied vi gioca una parte fondamentale così come la nuova concezione del suono come magico elemento di suggestione; Euryanthe affronta il problema di una rifondazione della struttura operistica non più sulla base popolareggiante del Singspiel, ma attraverso una sintesi – di forte segno nazionalistico – dell'esperienza drammatica europea; Oberon è una sorta di apoteosi squisitamente romantica del fantastico, del magico e del pittoresco. Notevoli pagine contiene la restante produzione di Weber: cantate (tra le quali famosa Kampf und Sieg, 1815; Battaglia e vittoria, per festeggiare la sconfitta napoleonica a Waterloo), arie da concerto, messe. Particolarmente note sono le opere strumentali, che comprendono due concerti e un Konzertstück per pianoforte e orchestra; due concerti e un concertino per clarinetto ; altre pagine concertanti per flauto, viola, violoncello. Meno significative le pagine per sola orchestra, mentre particolarmente notevoli sono le composizioni per pianoforte (comprendenti tra l'altro quattro sonate, variazioni e il celebre Invito alla danza, 1819) e le opere cameristiche (tra cui spicca il Grande duo concertante per clarinetto e pianoforte).
Carl Maria Friedrich von Weber in un ritratto di T. Lawrence (Bayonne, Musée Bonnat).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti
Carl Maria Friedrich von Weber. Un bozzetto per Il franco cacciatore.
Bildarchiv
Carl Maria von Weber. Citazione dal Concerto n. 1 in fa minore. per clarinetto e orchestra (Rondò).
H. Schnoor, Weber, Dresda, 1953; F. Grüninger, Carl von Weber, Friburgo in Br., 1954; W. Saunders, Weber, New York, 1970; J. Warrack, H. McDonald, Köhler, Weber, Berlioz, Mendelssohn, Milano, 1989.