Goldsmith, Oliver
narratore, poeta e commediografo inglese (Pallas, Longford, Irlanda, 1728-Londra 1774). Di modesta famiglia (il padre era un povero ministro del culto anglicano), conseguito il baccellierato e rimasto orfano, tentò senza successo la carriera ecclesiastica. Egual sorte toccò agli studi giuridici e di medicina, che lasciò per viaggiare a piedi attraverso Francia, Germania, Svizzera e Italia, suonando il flauto per guadagnarsi da vivere e ottenendo, forse, la laurea in medicina presso qualcuna delle università da lui toccate (Lovanio, Padova). Rientrato a Londra nel 1756, fece il commesso, il medicastro, l'usciere, finché si risolse per la letteratura. Dopo traduzioni, articoli critici, saggi storici, nel 1759 pubblicò il suo primo lavoro degno di nota, An Enquiry into the Present State of Polite Learning in Europe (Inchiesta sulle attuali condizioni della cultura in Europa). Nel 1761 fece la conoscenza con il dottor Johnson, che lo introdusse nel suo celebre cenacolo letterario, e nel 1762 raccolse in volume con il titolo The Citizen of the World (Il cittadino del mondo) le Chinese Letters, ispirate alle Lettres persanes di Montesquieu. La pubblicazione, nel 1766, della sua opera più famosa, The Vicar of Wakefield, romanzo comico-sentimentale non indegno di stare accanto ai capolavori della narrativa inglese del Settecento, rafforzò ulteriormente una reputazione già consolidata dal poemetto filosofico The Traveller (1764; Il viaggiatore). Ricollegandosi al romanzo sentimentale di Richardson, Goldsmith eresse definitivamente il sentimentalismo a norma di vita, a ideale di un tipo di umanità media, facendone un atteggiamento misto di bontà naturale e capacità di adattamento, d'ingenua semplicità e resistenza alle avversità, ben rappresentativo della borghesia inglese, che vi si riconobbe decretando il successo senza pari dell'opera. Goldsmith volle poi cimentarsi come autore teatrale con un paio di commedie (The Good-Natured Man, 1768, L'uomo di buona indole; She Stoops to Conquer, 1773, Ella si umilia per conquistare), che, se dapprima sconcertarono il pubblico per il loro dichiarato e polemico ritorno al vivace gioco di caratteri della commedia secentesca, conobbero in seguito un successo che, specialmente per la seconda, è andato rinnovandosi fino ai nostri giorni. Eguale apprezzamento aveva ricevuto nel 1770 il poemetto nostalgico-elegiaco The Deserted Village (Il villaggio abbandonato). Il successo non diede tuttavia la tranquillità economica a Goldsmith, che morì prematuramente per il duro lavoro cui si era sottoposto e per la sregolatezza di vita.