baccellière
sm. [sec. XIV; dal francese ant. bachelier, aspirante cavaliere, che corrisponde al latino medievale baccalāris, baccalare]. Titolo dato, nel Medioevo, al giovane di famiglia nobile che apprendeva il mestiere delle armi prima di essere nominato cavaliere. In particolare, baccelliere d'arme, il giovane che apprendeva il mestiere delle armi sotto le bandiere di un cavaliere banderese. Il termine però appariva anche nell'ordinamento universitario per indicare quegli studenti che in diversi anni di studio avevano dimostrato capacità e preparazione particolari e dal rettore erano destinati, senza ulteriori esami, a coadiuvare i maestri come ripetitori nelle diverse materie di studio e anche come lettori di corsi straordinari. In processo di tempo il titolo venne istituzionalizzato come vero grado accademico, a cui si accedeva dopo un certo numero di anni di frequenza dello studio (variabile secondo la materia), previo regolare esame, consistente nell'esposizione e difesa di alcune quaestiones e nella ricerca della loro soluzione; seguiva il giuramento di obbedienza al rettore e alla facoltà a cui il neo-baccelliere apparteneva e l'immissione nell'insegnamento. La sola facoltà di teologia (allora fra le più importanti) riconosceva tre specificazioni diverse di baccellierato: baccalaris biblicus, abilitato nella lettura dei testi biblici; baccalaris sententiarum, approfondito nello studio delle Sententiae di Pietro Lombardo; baccalaris formatus, dato allo scolaro che aveva letto le Sententiae per tutto un anno. § Nei Paesi anglosassoni il titolo di baccelliere (bachelor) è ancor oggi in uso nelle università come titolo inferiore a quelli di maestro e dottore. In Francia (bachelier) è il titolo di “maturità” della scuola secondaria superiore e di ammissione a una facoltà universitaria. Nelle università ecclesiastiche è il titolo conferito allo studente dopo il secondo anno di studi per le facoltà di teologia e di filosofia; dopo il primo anno di studi biblici, di diritto canonico, di archeologia cristiana, di studi orientali e di canto gregoriano. § Il termine ha assunto il significato estensivo di sapientone, saccente: “ne sapeva più di un baccelliere di Salamanca” (Viani).