Gnatostomulidi
sm. pl. Piccolo phylum (Gnathostomulida) di animali acelomati descritto nel 1956 e che annovera circa ottanta specie. Sono piccoli vermi interstiziali di dimensioni inferiori a un millimetro, con epidermide formata da cellule monociliate, bocca dotata di una piastra basale impari e di un paio di mascelle e intestino a fondo cieco. Hanno muscolatura del corpo sia longitudinale sia circolare e sistema nervoso sottoepidermico semplice e appena addensato anteriormente. L'apparato circolatorio è assente. Il sistema riproduttore è ermafrodito o a sessi separati; la parte femminile è talora ben sviluppata, talaltra semplice, e in questo caso il maschio inietta lo sperma nella femmina attraverso la parete del corpo. In genere producono un solo uovo, grande, che fuoriesce per lacerazione della parete del corpo. Diffusi in tutto il mondo, ma particolarmente abbondanti nelle sabbie povere di ossigeno dell'Atlantico occidentale, si nutrono di Batteri e Funghi. L'assenza di celoma e l'intestino privo di ano, da un lato, e l'epidermide monociliata, dall'altro, pongono gli Gnatostomulidi in posizione intermedia fra i Platelminti e i Gastrotrichi. Sono raggruppati negli ordini Filospermoidei e Bursovaginoidei.