Giovanni (il Battista)
IndiceBiografia
Detto il Battista, santo, predicatore e profeta (sec. I d. C.). Più volte ricordato nei Vangeli, soprattutto come colui che preannunzia la venuta del Messia, sarebbe nato nella vecchiaia di Zaccaria ed Elisabetta (Luca 1, 5-80). Gli evangelisti lo mettono sempre in relazione con il deserto: le ricerche sui manoscritti del Mar Morto (Qumran) rendono plausibile l'ipotesi che Giovanni abbia fatto parte di una comunità monastica essenica. Asceta e rigorista, Giovanni fu però anche umile e sempre conscio della sua inferiorità di fronte al Messia (Marco 1, 3): Gesù dovette vincerne la riluttanza per essere battezzato da lui. Fu ucciso a causa dei suoi rimproveri a Erode Antipa (Marco 6, 14-29; Matteo 14, 1-12). La predicazione profetica di Giovanni si fonda sulla necessità di una metánoia (conversione); sul battesimo (immersione nel fiume Giordano) quale simbolo di rinnovamento spirituale; sul preannunzio di un Messia non nazionale ma escatologico; sull'esaltazione dei frutti della conversione (Matteo 3, 8 seguenti; Luca 3, 10-14). Alcuni gruppi giudeocristiani furono considerati continuatori dei suoi discepoli: fra questi, i Mandei, detti anche “cristiani di San Giovanni”. Festa il 24 giugno.
Giovanni il Battista in un affresco di Tommaso da Modena (Treviso, chiesa di S. Nicolò).
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Iconografia
Nei primi secoli dell'arte cristiana Giovanni viene solitamente rappresentato con barba e capelli lunghi e incolti, vestito soltanto di una pelle di pecora, simbolo della vita ascetica trascorsa nel deserto (mosaici della cupola del battistero degli Ortodossi e del battistero degli Ariani, Ravenna, sec. V-VI); talvolta la pelle è indossata sopra la tunica (cattedra di Massimiano, Ravenna, Museo Arcivescovile, sec. VI). Questa iconografia rimane immutata nell'arte bizantina, dove si accentua tuttavia il carattere dell'asceta dal volto scarno; in epoca tarda il Battista viene a volte rappresentato con le ali. La figura di Giovanni appare raramente isolata (portale del transetto N della cattedrale di Chartres; Nicola Pisano, pulpito del battistero di Pisa) ed è soprattutto frequente nella scena del battesimo di Cristo (Renier de Huy, fonte battesimale, Liegi, S. Bartolomeo; Piero della Francesca, Londra, National Gallery). Meno comune invece la scena della decollazione (Caravaggio, chiesa di S. Giovanni a La Valletta, Malta). A partire dal Rinascimento, soprattutto in Italia, Giovanni viene spesso rappresentato bambino mentre gioca con Gesù (Leonardo, Vergine delle rocce, Parigi, Louvre) e talora come un giovane imberbe e bellissimo (Leonardo, S. Giovanni Battista, Louvre). Attributi frequenti del Battista sono un medaglione in cui è raffigurato l'agnello, simbolo di Cristo, e una croce a cui è legato un nastro con la scritta Ecce Agnus Dei.
Antropologia
Una rilevante tradizione di manifestazioni rituali, ricollegabili a culti agrari e solari di espressione pagana (nel calendario romano il 24 giugno era il giorno del solstizio d'estate; lo stesso giorno segnava l'inizio della mietitura), si è sviluppata nell'ambiente agricolo di tutta l'Europa accanto alla celebrazione cattolica di San Giovanni. Tra le varie manifestazioni estese all'arco di tempo che sta fra la vigilia del 24 e il 29 giugno (giorno di San Pietro) interessa tuttora un'area vastissima l'uso di cantare e ballare, nella notte della vigilia, attorno a un falò (appare chiaro il riferimento al simbolismo del fuoco e alle sue funzioni purificatrici e propiziatrici, nella stessa notte riconosciute anche all'acqua, a certe erbe, al sole nascente, ecc.). Ovunque il giorno di San Giovanni era considerato adatto ai pronostici; in Sardegna, Sicilia e Calabria è considerato propizio ai legami di comparatico. Nell'Italia meridionale (e, come osserva A. Métraux, anche nel voodoo haitiano) è stata riscontrata la credenza secondo cui San Giovanni nel giorno della sua festa è fatto dormire da Dio per evitare che, in quel giorno in cui ha grandi poteri, bruci il mondo intero.