Gióvani Turchi
nome dato in Europa agli adepti di un movimento progressista e orientato verso una democrazia di tipo occidentale, che sorse e trionfò in Turchia tra la fine del sec. XIX e l'inizio del XX. Sono chiamati talvolta Giovani Turchi i partigiani delle riforme costituzionali ai tempi di ʽAbd ül-Azīz e nei primi anni di ʽAbd ül-Ḥamīd, ma per essi sembra più esatta la denominazione di Nuovi Ottomani. Il movimento detto dei Giovani Turchi nacque nel 1889 quando già i Nuovi Ottomani erano stati eliminati: aveva carattere di società segreta e portava il nome di Unione ottomana. Centro del movimento divenne Parigi, dove Aḥmed Riżā' (1850-1930) fondava (1895) il giornale Mesveret (Consultazione), mentre un professore di storia venuto dal Caucaso, Meḥmed Mūrad (1853-1912), dava vita al giornale Mizān (Bilancia), pubblicato prima in Turchia, poi in Egitto e infine a Ginevra. Intanto la società segreta, assunto il nome di Unione e Progresso, si divideva, al principio del nuovo secolo, in due fazioni rivali, quella di Aḥmed Riżā', più conservatrice, e quella del principe Sabāh ed-Dīn, più radicale. Mentre gli esuli accentuavano così i loro contrasti, in Turchia si facevano innanzi (1906-07) i militari, tra i quali Muṣṭafā Kemāl. A Salonicco nasceva un nuovo Comitato d'Unione e Progresso (1907), sostenuto anche da elementi cristiani ed ebrei e dalla massoneria. Nel 1908 l'agitazione si trasformava in rivolta: il sultano ʽAbd ül-Ḥamīd si vide costretto a rimettere in vigore la Costituzione del 1876. I Giovani Turchi, che controllavano ormai il Parlamento, intendevano creare una nuova Turchia, ma l'incapacità di risolvere i problemi di fondo (rapporti coi cristiani dell'impero, laicizzazione dello Stato, conservazione di una struttura statale decrepita), e soprattutto gli insuccessi militari (contro l'Italia e i popoli balcanici) resero difficile il cammino del nuovo governo. Si avvertì il bisogno di un forte appoggio in Europa e si credette trovarlo nella Germania di Guglielmo II. Questa alleanza fu infine realizzata dal triumvirato che aveva conquistato il potere nell'agosto 1914 (Enver Pascià, Talʽat Aḥmed Pascià, Ǧemāl Pascià). Ma anche la I guerra mondiale rappresentò uno scacco per i Giovani Turchi che, pur reggendo il timone dello Stato sino al 1918, lasciarono delusi quanti avevano sperato in una rinascita della Turchia.