Giórgio (re di Boemia)

di Podĕbrady, re di Boemia (Podĕbrady 1420-Praga 1471). Fu eletto re di Boemia nel 1458 alla morte di Ladislao Postumo. Già a capo degli ussiti moderati (gli utraquisti), riorganizzò le strutture dello Stato, rinforzò i legami tra la Boemia e gli altri Paesi della corona (Moravia, Slesia, Lusazia). Si realizzò così il regno nazionale e ussita con il quale si poterono riconciliare i Tedeschi e i cattolici. Ben presto, papa, imperatore, Paesi vicini e principi lo riconobbero e Praga divenne il centro della grande politica europea e la Boemia incontestabilmente il primo Stato dell'Europa centrale. Nel 1433 il Concilio di Basilea aveva riconosciuto i principali articoli degli ussiti boemi nei compactata: Pio II tentò di far rinnegare a Giorgio i compactata, ma, vista la sua reticenza, li abolì nel 1462. Giorgio cercò allora di sottrarre la Boemia al dominio del papato e dell'Impero: lo scontro non poté essere evitato. Scomunicato da Paolo II nel 1466, ebbe facilmente ragione dell'unione dei signori sobillati contro di lui dalla curia. Ma, quando a tale unione si associò Mattia Corvino, Giorgio perdette la Moravia, pur riuscendo a resistere in Boemia. Prima di morire designò suo successore il cattolico Ladislao II Iagellone.

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