Falconétto, Giovanni Marìa
pittore e architetto italiano (Verona 1468-Padova forse 1535). Discendente da un'antica famiglia di artisti veronesi, diffuse nel Veneto l'architettura del primo Cinquecento romano. Si formò a Roma sull'antico e sulle opere di Bramante e Raffaello, realizzando nelle sue architetture un raffinato classicismo che prelude al Palladio. Come pittore fu dapprima influenzato da Melozzo (cupola della cappella di S. Biagio nella chiesa dei SS. Nazzaro e Celso a Verona, 1497-99), mostrando in seguito (Sibilla che svela ad Augusto il mistero dell'Incarnazione, Verona, Museo di Castelvecchio), insieme con ricordi mantegneschi, un attento studio dell'antichità, attestato anche da disegni. Guadagnatosi il favore di Alvise Cornaro, realizzò nel cortile del suo palazzo a Padova la loggia (ca. 1524) e l'odeon (ca. 1530). Altre opere di rilievo sono la villa dei vescovi di Padova a Luvigliano (iniziata nel 1524), che anticipa temi sansoviniani e palladiani, e, ancora a Padova, le porte S. Giovanni (1528) e Savonarola (1528-30), il rifacimento del Monte di Pietà (1530) e l'arco di piazza dei Signori.