Fabre, François-Xavier-Pascal
pittore e incisore francese (Montpellier 1766-1837). Decisivi per la sua formazione furono gli insegnamenti di J. M. Vien, il sontuoso interprete della classicità che indirizzò al neoclassicismo J.-L. David, presso il quale studiò poi Fabre. Ottenuto il pensionato a Roma nel 1787 con il “Prix de Rome” per un grande quadro storico, l'artista soggiornò in Italia per ca. 40 anni. Dopo una lunga permanenza a Roma e un soggiorno di un anno a Napoli, Fabre si stabilì a Firenze. Qui si legò in amicizia con l'Alfieri e con la contessa d'Albany, da lui sposata dopo la morte del poeta. Le ricche collezioni d'arte assieme a libri e manoscritti dell'Alfieri (che furono ereditati dalla contessa) vennero in parte donati alla Biblioteca Laurenziana di Firenze e in parte, con le raccolte d'arte proprie, al Museo di Montpellier, intitolato al nome di Fabre. Nella sua copiosa produzione, ispirata soprattutto a temi storici, mitologici e religiosi, la ritrattistica occupa un posto a sé con una serie di eccellenti immagini di personaggi famosi del tempo (Vittorio Alfieri, la contessa d'Albany – nelle raccolte degli Uffizi di Firenze e del Museo Fabre di Montpellier – Ugo Foscolo, Antonio Canova, ecc.), dove per l'acuta introspezione psicologica supera talvolta nei risultati l'angustia dei severi schemi del gusto neoclassico.