Echinoidèi o Echinòidi

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Zoologia

Sm. pl. [da echino-]. Classe (Echinoidea) di Echinodermi che comprende i comuni ricci di mare, dal corpo generalmente a forma globosa più o meno sferoidale, anche se esistono specie appiattite o discoidali. Possiedono in genere un dermascheletro rigido formato da piastre di natura calcarea unite in modo rigido fra loro (in alcuni ricci, specie nelle forme che vivono in acque abissali, le piastre sono libere e il dermascheletro risulta flessibile). Caratteristica degli Echinoidei è la presenza di aculei che ricoprono la superficie esterna e che sono mobili e variabili sia come numero sia come forma e dimensioni. Esistono infatti ricci di mare con aculei molto corti e molto numerosi che ricoprono fittamente il corpo; altri invece possiedono grossi aculei radi e molto resistenti; altri infine, soprattutto le specie che vivono su fondi sabbiosi, possiedono piccoli aculei sottilissimi che formano una specie di peluria. Negli Echinoidei Regolari, in posizione radiale e secondo linee meridiane fuoriescono dalla parete del corpo i pedicelli ambulacrali, che terminano con una ventosa. Questi, negli Irregolari, sono riuniti in posizione orale e aborale a formare aree distinte. Sono essenzialmente organi di adesione e di locomozione. Gli Echinoidei vivono a tutte le profondità, da pochi centimetri fino agli abissi e praticamente sono diffusi in tutti i mari del mondo. La loro anatomia interna è fondamentalmente simile allo schema tipico degli Echinodermi; caratteristica è la presenza di un apparato masticatore, la “lanterna di Aristotele”, molto sviluppato negli Echinoidei Regolari, ridotto o mancante negli Irregolari; è costituito da cinque denti portati da formazioni scheletriche mosse da muscoli che si inseriscono su sporgenze interne delle piastre ambulacrali che circondano l'apertura boccale. La forma larvale degli Echinoidei è l'echinopluteus che, al termine del suo sviluppo, si trasforma in un giovane echinoideo di un 1 mm di diametro. Gli Echinoidei comprendono le sottoclassi Regolari e Irregolari; se ne conoscono 800 specie di cui circa 25 dei mari italiani, e inoltre della classe rimane una numerosissima testimonianza fossile.

Paleontologia

I primi Echinoidei Regolari apparvero nell'Ordoviciano derivando, forse, dai Cistoidi. Tuttavia, tutte le caratteristiche dei veri Echinoidei furono raggiunte solo nel Carbonifero durante il quale erano presenti grandi Echinoidei Regolari della sottoclasse Periscoechinoidei: i Paleoechinidi. Con la grande estinzione del Permiano, solo il genere Miocidaris sopravvisse e valicò il limite Paleozoico-Mesozoico. L'intero futuro degli Echinoidei risiedette in quest'unico genere, che nel Triassico inferiore diede origine alle forme dell'ordine Cidaroidi. Questi ultimi, con una grande radiazione adattativa diedero origine a tutti gli ordini di Echinoidei mesozoici, fossili e viventi, oggi noti. Da questo periodo i Regolari subirono una lenta evoluzione mentre gli Irregolari, comparsi nel Giurassico inferiore, effettuarono evoluzioni che portarono notevoli cambiamenti nella struttura esterna dell'animale.

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