Drawert, Kurt
saggista e poeta lirico tedesco (Henningsdorf, Lipsia, 1956). Il suo intento è di “rendere visibile ciò che è visibile”. Le sue poesie sono fatte anche di variazioni di testi di altri autori quali Arno Holz, Brecht, Enzensberger, Fried e Beckett, decifrabili in chiave sia filosofica sia politica. Appartiene a una generazione intermedia di autori della ex Repubblica Democratica Tedesca che, maturatasi dopo la fine dell'era di Ulbricht, ha conosciuto solo le contraddizioni della dittatura “comoda” di Honecker e guarda la Repubblica Federale come “dalla finestra di una cella”, restando intimamente legata al ricordo di una realtà scomparsa. Tra le sue opere meritano menzione: le raccolte di poesie Zweite Inventur (1987; Secondo inventario), Die Wärme, die Kälte des Körpers des andern (1988; Il calore, il freddo del corpo dell'altro), Privateigentum (1989; Proprietà privata); i testi in prosa Haus ohne Menschen. Ein Zustand (1993; Casa senza uomini. Una condizione), Fraktur (1994; Frattura), Wo es war (1996; Dov'era); il romanzo Spiegelland (1992; Paese allo specchio).Tra le ultime opere citiamo ancora Nacht. Fabriken (2001; Notte. Fabbriche), Frühjahrskollektion (2002; Collezioni di primavera), Emma. Ein Weg (2005; Emma. Una via).