Rilke, Rainer Maria
IndiceBiografia
Poeta tedesco (Praga 1875-Valmont, Montreux, 1926). Figlio di un funzionario boemo e di una madre artista cui restò idealmente sempre legato, dopo aver frequentato l'Accademia militare (1886-92), preferì dedicarsi allo studio della storia dell'arte, trasferendosi da Praga a Monaco, poi a Berlino. Nel 1897-98 fu a varie riprese in Italia e nel 1899-1900, insieme con Lou Andreas-Salomé, si recò in Russia, dove conobbe Tolstoj, evento dal quale riportò impressioni indelebili e un rafforzamento del proprio misticismo. Nel 1900 si stabilì a Worpswede (Brema) presso una comunità di artisti di cui faceva parte la scultrice Clara Westhoff, divenuta poi sua moglie (1901). Nel 1902, dopo essersi separato, si stabilì a Parigi ed effettuò alcuni viaggi in Italia e in Scandinavia. Nella capitale francese per circa un anno fu segretario di Rodin. Tra il 1910 e il 1913 viaggiò in Nordafrica e in Spagna e nel 1911-12 soggiornò al castello di Duino, ospite della principessa Maria von Thurn und Taxis. Durante la prima guerra mondiale fu per lo più a Monaco, poi in Svizzera, nel castello vallese di Muzot. Morì di leucemia ed è sepolto a Raron.
Le opere
Fonti principali sulla vita e le concezioni di Rilke sono, oltre al suo Florenzer Tagebuch (1898; Diario fiorentino), i libri di ricordi di L. Andreas-Salomé e di J. R. von Salis. Introverso e incapace di mantenere relazioni amorose durevoli, ma abilissimo nell'accattivarsi protezioni illustri e nell'intrattenere un incalcolabile numero di epistolari (7 volumi, e tra i destinatari Gide e Verhaeren), Rilke ebbe una straordinaria capacità di fare sue le poetiche degli autori più rappresentativi sia del suo tempo sia del passato (vedi le sue traduzioni da E. Browning, Mallarmé, Verlaine, Gide, Valéry) e recepì in egual misura influssi letterari (da Klopstock a Hölderlin), filosofici (da Kierkegaard a Nietzsche), figurativi (da Rodin a Cézanne). Conscio di possedere una vocazione poetica di matrice religiosa, Rilke scorgeva nella propria poesia non un prodotto della volontà, ma il segno di una sottomissione a qualcosa di più grande. Alla prima grande raccolta lirica del periodo giovanile Leben und Lieder (1894; Vita e canti) seguì Stundenbuch (1899-1903; Libro d'ore); dopo il Buch der Bilder (1898-1906; Il libro delle immagini) pubblica Neue Gedichte (1907-08; Nuove poesie) e il romanzo Aufzeichnungen des Malte Laurids Brigge (1910; Quaderni di Malte Laurids Brigge), opere nelle quali si avverte la spinta, ricevuta dalla familiarità con Rodin, verso un lavoro ferreo e paziente. In tale concezione poetica sono ravvisabili un netto superamento della morbidezza sfumata e sentimentale della celeberrima ballata in prosa e versi Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke (1899-1906; Romanza d'amore e di morte dell'alfiere Cristoforo Rilke) e l'avvicinamento di Rilke a tematiche fenomenologiche. La fase successiva vede un accentuarsi della componente lirica, in una totale compresenza di morte e di vita. Di questo periodo sono le Duineser Elegien (Elegie di Duino), incominciate a Duino nel 1912 e concluse a Muzot nel 1922, e i Sonette an Orpheus (Sonetti a Orfeo), composti di getto nel 1922, lunghe poesie dense di concetti e immagini di straordinario lirismo. Dopo il 1923 Rilke compose quasi unicamente poesie in francese, che raccolse in Vergers (1926; Verzieri). La lirica di Rilke, pregna del valore dell'esaltazione della vita che si celebra a livello spirituale nella morte, resta un punto di riferimento per la poesia del Novecento, sebbene gli eventi decisivi della cultura europea si siano svolti altrove, nella scuola psicanalitica e neopositivistica di Vienna, a Berlino e perfino nella provinciale Dublino. Dopo la seconda guerra mondiale egli fu considerato da alcuni l'“Heidegger poetico”, ma da buona parte della critica fu ripudiato come metafisico e “prefascista”, anche se il suo linguaggio venne ripreso da vari poeti, tra cui P. Celan. Successivamente la lezione di Rilke è stata riaccolta da artisti di diverse nazionalità, tra cui l'americano R. Jarrel e il ceco V. Holan, ed è stata tentata un'interpretazione di Rilke in chiave husserliana. Quanto al romanzo Malte Laurids Brigge, gli viene riconosciuto un posto di primo piano in quella narrativa del Novecento che rompe con gli schemi epici ottocenteschi e propone, sconfinando nel diario e nel saggio, la vasta tematica dell'angoscia e dell'alienazione.
Bibliografia
E. Buddeberg, Rilke. Eine innere Biographie, Stoccarda, 1955; B. Alleman, Zeit und Figur beim späten Rilke, Pfullingen, 1961; Autori Vari, Rilke. Aspects of His Mind and Poetry, New York, 1970; F. Jesi, Rilke, Firenze, 1971; I. Schnack, Rilkes Leben und Werk im Bilde, Francoforte, 1973; F. Jesi, Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su Rainer Maria Rilke, Firenze, 1976; A. Destro, Invito alla lettura di Rilke, Milano, 1979.