Dorst, Tankred
drammaturgo tedesco (Sonneberg 1925- Berlino 2017). Dopo un periodo di apprendistato, in cui ebbe a modello, oltre al teatro delle marionette, quello di Brecht e di Beckett, ha affinato le sue caratteristiche, basate sull'ironia e su situazioni grottesche e surreali, a partire da Die Mohrin (1964; La negra), libera rielaborazione della favola di Alcassino e Nicoletta, e soprattutto in Toller (1968), rievocazione della rivolta spartachista del 1919. Dopo alcune messe in scena televisive, tra cui Kleiner Mann, was nun? (1972; E adesso pover' uomo?) tratta dall'opera omonima di H. Fallada, ha scritto Eiszeit (1973; Era glaciale), in cui medita sulla tragica conversione dello scrittore norvegese Knut Hamsun al nazismo, e la commedia Auf dem Cimborasso (1975; Sul Cimborazo). Negli anni Ottanta si è segnalato per Der verbotene Garten (1983; Il giardino proibito), Die Reise nach Stettin (1984; Viaggio verso Stettino), Der nackte Mann (1985; L'uomo nudo), e specialmente per Ich, Feuerbach (1986; Io, Feuerbach), commedia da interpretare in chiave antiteatrale. Attivo anche in campo cinematografico ha sceneggiato e diretto Rotmord (1968; Omicidio rosso), sceneggiato Der Pott (1970; La tazza), diretto Mosch (1980). Tra i romanzi: Dorothea Merz (1976) e Klaras Mutter (1978).