De Filippo, Eduardo

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attore, drammaturgo e regista italiano (Napoli 1900-Roma 1984). Figlio naturale di E. Scarpetta, cominciò, come il fratello Peppino e la sorella Titina, a recitare giovanissimo. Nel 1932, con Peppino e Titina, costituì una compagnia del Teatro Umoristico che fu subito acclamata in tutta Italia e durò fino al 1945. Cominciava a farsi conoscere anche come autore, con testi di una comicità amara e sostanzialmente tragica, come Sik-Sik l'artefice magico (1930), Natale in casa Cupiello (1931), Chi è cchiù felice 'e me (1932), Non ti pago! (1940), ecc., dove il dialetto non costituiva un limite al discorso drammaturgico. Passava intanto anche al cinema facendosi soprattutto ammirare ne Il cappello a tre punte (1934, di M. Camerini). Nel 1945 si staccò dal fratello e costituì il Teatro di Eduardo, presentandovi le sue commedie più mature nelle quali, attraverso la lezione di Pirandello, l'autore si pone interrogativi inquietanti sulla condizione dell'uomo contemporaneo: Napoli milionaria (1945), Questi fantasmi! e Filumena Marturano (1946), Le voci di dentro (1948), Bene mio e core mio (1955), Sabato, domenica e lunedì (1959), Il sindaco del rione Sanità (1960), Gli esami non finiscono mai (1974), ecc. Di alcune diresse e interpretò anche la versione cinematografica, con gusto neorealistico e risultati di rilievo specie per Napoli milionaria (1950) e Filumena Marturano (1951), cui seguì, nel 1953, Napoletani a Milano. Concluse la sua attività di scrittore traducendo in versi napoletani La tempesta di Shakespeare. Nel settembre 1981 fu nominato senatore a vita.

Bibliografia

E. Barbetti, Il caso De Filippo, in “Il Ponte”, n. 2, 1954; G. Magliulo, Eduardo De Filippo, Bologna, 1959; A. Barsotti, Eduardo drammaturgo, Roma, 1988.

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