Scarpétta, Eduardo

attore e commediografo italiano (Napoli 1853-1925). Fu uno tra i massimi rappresentanti della grande tradizione dialettale napoletana, che arricchì di un “tipo” rimasto famoso, Felice Sciosciammocca, più legato – pur nella caricaturale stilizzazione – alla nuova realtà borghese che non le maschere d'antico stampo. Così, il Teatro San Carlino, già regno del Pulcinella di A. Petito (con cui Scarpetta recitò agli inizi della carriera), diventò il regno del nuovo idolo del pubblico. Dal San Carlino Scarpetta si trasferì poi su altre scene, fino al suo ritiro nel 1909. Testo originale fu il celebre Miseria e nobiltà (1888), mentre il resto della copiosa produzione scarpettiana fu costituito da adattamenti di copioni soprattutto francesi, ma anche italiani non dialettali ('Nu Turco napulitano, 1888; 'Na Santarella, 1889; 'O miedeco d'e pazze, 1908). Attori e commediografi furono pure i figli di Scarpetta, Maria (Napoli 1890-Roma 1949) e Vincenzo (Napoli 1876-1952). Quest'ultimo esordì a 12 anni nella commedia paterna Miseria e nobiltà, in una parte appositamente scritta per lui. Nella sua lunga carriera affrontò con grande versatilità ruoli del più disparato carattere. Alla morte del padre ne ereditò il personaggio di Felice Sciosciammocca, al quale diede grande risalto. Autore di piacevoli commedie in dialetto, fu anche attore cinematografico.

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